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Ichnusaite sarda meglio dei diamanti: è tra i minerali più rari della Terra

  • Scritto da Effe_Pi

Il minerale scoperto anni fa nei dintorni di Sarroch è uno dei 2550 più rari di tutto il pianeta, secondo la catalogazione di due studiosi americani per i quali è creato da una mescolanza tra torio radioattivo e molibdeno. 

Di Paolo Ardu

Da un punto di vista scientifico, l'Ichnusaite è un molibdato idrato di torio. Ritrovata nel 2013 tra le rocce di Punta Su Seinargiu vicino Sarroch, a pochi chilometri da Cagliari, il minerale ha preso l'antico nome greco della Sardegna, Ιχνουσσα, Ichnusa. Non rinvenuta in altri luoghi nel mondo, al momento la gemma è una delle più rare sulla Terra. “Se desideraste regalare alla vostra fidanzata un anello davvero raro, dimenticate il diamante. Datele una Ichnusaite sarda” – ha ironizzato il dottor Robert Hazen. “D'altra parte” – ha proseguito – “il minerale esemplifica una vera rarità, creata da una sotterranea mescolanza tra torio radioattivo e molibdeno, con un solo esemplare, ritrovato in Sardegna pochi anni fa”.

Pubblicata sulla rivista scientifica American Mineralogist, la catalogazione è stata condotta dallo stesso Hazen, del Carnegie Institution of Washington, e dal professor Jesse Ausubel, della Rockfeller University di New York. Il loro lavoro costituisce il primo tentativo di catalogare le rarità nel regno minerale per capire a fondo i grandi cambiamenti nei secoli e le diversità della terra, così da aggiungere informazioni utili alla scienza anche su piante e animali rari o estinti.
Di 5.090 minerali conosciuti in tutto il mondo, meno di 100 costituiscono il 99 per cento della crosta terrestre. La maggior parte sono composti da elementi comuni quali ossigeno, silicio e alluminio.
Alcuni dei 2.550 minerali rari definiti nello studio poi, se potessero essere lavorati, potrebbero essere commercializzati, dall'elettronica alle batterie. “Ci sono alcuni maestri gioiellieri a cui piacerebbe lavorare su questi minerali per forgiare i diademi del XXI secolo” – hanno detto. Però queste gemme rarissime spesso si trovano nella quantità di un ditale e sono rintracciabili al massimo in cinque località nel mondo, e non tutte sono adatte ad essere montate su un anello, perché qualcuna tende a sciogliersi, altre ad evaporare, altre ancora a disidratarsi. “Alcune si decompongono perfino al sole, come i vampiri” – precisano gli studiosi. “Esse formano una tempesta perfetta di condizioni” – ha concluso il coautore Jesse Ausubel alla Reuters.

Gli studiosi si sono anche divertiti a far luce sui malintesi legati al mondo dei gioielli, anelli, collier e bracciali che montano pietre preziose, sognati da molte donne come pegno d’amore. “Diamanti, rubini, smeraldi e altre gemme si trovano in moltissime località del mondo e sono vendute in quantità commerciali, non sono quindi davvero rare. Sono invece prodotte su scala industriale da migliaia di tonnellate di materie prime ogni anno” – si legge sulla ricerca.
Perciò cosa c'è di più unico di questi cristalli incolori e sottili, dalla lucentezza perlaceo- adamantina, via di mezzo tra quella della perla e del diamante ma, a differenza di quest’ultimo, molto più fragili? E almeno per ora, molto più rari. Un impossibile pegno d'amore per un amore immaginato.
Quello vero, quello matto. Come diceva una canzone.