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La Regione Sardegna accelera sulla banda larga, con contorno di polemiche

  • Scritto da Effe_Pi

Prosegue il programma di cablaggio dell'isola per quanto riguarda la copertura con internet veloce, 82 milioni disponibili ma è polemica da Confartigianato.

Procede secondo i programmi il progetto di completamento della copertura di banda larga per la connessione a Internet in Sardegna, che ora sta interessando anche le cosiddette zone a fallimento di mercato. La Giunta regionale ha infatti avviato una serie di interventi in 77 Comuni, con un investimento complessivo da 82 milioni di euro che ribadiscono la centralità del digitale per rimettere in moto l'economia dell'isola.

La firma dell'accordo. Proprio in questi giorni sono stati resi noti i dettagli dell’Accordo quadro tra Regione e Ministero dello Sviluppo economico, che per l'appunto prevede un programma dettagliato di azioni destinate ad assicurare ai territori sardi nuovi servizi di connettività, proseguendo il percorso già avviato nelle scorse settimane, di cui avevamo parlato in questo articolo.

Superare il digital divide. Come sta accadendo sul piano nazionale, anche in Sardegna sarà  dunque portata a completamento la copertura nelle cosiddette aree bianche, colmando il digital divide; un ambito in cui si sta distinguendo la strategia di Eolo, una delle compagnie più attive nella diffusione di servizi di connessione wireless ad alta velocità, che viene declinata in piani di offerta Internetper famiglie e imprese che sono sempre più convenienti.

82 milioni per la banda larga. Sul nostro territorio il soggetto attuatore degli interventi sarà Infratel, società in house del Ministero dello Sviluppo economico, che avrà il compito di attuare il piano pensato e finanziato dalla Regione: per la precisione, in ballo ci sono 66 milioni di euro di finanziamenti Fesr e 16 milioni provenienti invece da fondi Feasr, che dovrebbero consentire di costruire le infrastrutture necessarie a garantire i servizi di connettività ad alta velocità e a rispondere al fabbisogno di connettività di oltre 220 mila persone e 191 mila unità immobiliari.

Primi interventi sugli edifici pubblici. Lo sviluppo della bandaultra larga in Sardegna segue le linee guida della strategia nazionale: pertanto, saranno assicurate connessioni ad almeno 100 Mbps agli edifici pubblici (a cominciare da scuole e ospedali), alle principali località turistiche e alle aree di maggior interesse economico. Come accennato, i Comuni coinvolti sono 77 nel compleanno, compresi quelli non inclusi nell’intervento di infrastrutturazione in corso dal 2016 e quelli in cui è necessario migliorare la copertura.

Un piano generale. Secondo gli ultimi aggiornamenti, invece, sono in fase molto avanzata gli interventi avviati nel marzo del 2016 in 313 comuni delle aree rurali, dove erano stati messi a disposizione 56 milioni di euro di fondi Feasr; in particolare, in 20 comuni le opere sono state già concluse, con la creazione di una nuova rete in fibra ottica per la connessione veloce.

Il commento di Pigliaru. A commentare l'accordo è il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, che sottolinea come "la connessione digitale sia un investimento. Avere connessioni veloci nelle scuole, dove stiamo facendo enormi investimenti, fa parte di una visione di legislatura. Avere la rete nelle aziende, e in particolare in quelle agricole, è fondamentale per esprimere il nostro potenziale. L’investimento è stato fatto", ha detto.

L'allarme di Confartigianato. Tutto bene? Non proprio, perché qualora si dovesse andare con il bando unico per l'appalto resterebbero escluse dai lavori le imprese sarde, che pur consorziandosi non raggiungerebbero la capacità finanziaria necessaria, e che andrebbe pertanto a discapito dell'occupazione del territorio. Un'ipotesi contro cui si sta muovendo Confartigianato Imprese Sardegna, che ha contattato l'Assessore degli Affari Regionali, chiedendo un intervento per garantire "adeguata attenzione alle condizioni di affidamento dei lavori, alla dimensione territoriale dei lotti di completamento/manutenzione, al valore degli appalti che saranno banditi e ai controlli nei pagamenti alle imprese che lavoreranno in subappalto”. Un'azione che, conclude l'associazione, sarebbe sinonimi di "garanzia di ricadute nel tessuto economico locale nonché di un’adeguata tutela delle maestranze impiegate".