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Aumentano in Sardegna gli sfratti per morosità

  • Scritto da A.Vargiu

Aumentano in Sardegna gli sfratti: secondo dati del Ministero dell’Interno, dai 413 provvedimenti di sfratto del 2005 si è passati, con un incremento costante, ai 663 del 2014. Un aumento del 60 per cento, a fronte di una media nazionale al 69 per cento.

 Secondo il Cna Sardegna gli sfratti per morosità guidano la classifica delle motivazioni. I dati diffusi di recente fotografano nel dettaglio le ragioni alla base degli sfratti. Ne emerge che in media, negli ultimi dieci anni, ben il 90 per cento dei provvedimenti di sfratto emessi nei confronti dei cittadini sardi era legato a problemi di morosità, un dato che nel 2015 rappresentava una quota inferiore all’80 per cento dei procedimenti. In aumento, tra l’altro, anche le richieste di esecuzione (passate dalle 405 del 2005 alle 650 del 2014) e quelle effettivamente eseguite (che hanno fatto registrare un incremento dalle 185 del 2005 alle 370 del 2014).

Sfratto per morosità, ecco di cosa parliamo

Con sfratto per morosità si intende una procedura che il proprietario (o locatore) di un immobile dato in affitti a scopi abitativi o commerciali può richiedere al Giudice del Tribunale Civile in caso di inadempienza da parte dell’affittuario (o locatario) nei confronti del pagamento del canone pattuito in sede contrattuale. Contratto, come ovvi, regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate. La procedura di sfratto per morosità può essere messa in atto anche in caso di mancato versamento delle spese condominiali pro quota conduttore, dell’imposta di registro, delle spese anticipate dal locatore, da parte dell’inquilino affittuario dell’immobile, come è possibile apprendere dall’interessante articolo dedicato all’argomento dal portale guidafisco.it.

Quando l’inquilino può essere sottoposto a procedura di sfratto per morosità?

Ricapitolando, dunque, il proprietario dell’immobile affittato, in presenza di oggettivi e riscontrabili presupposti e requisiti necessari per l’avvio della procedura, può dare il via alla procedura di intimazione di convalida di sfratto per morosità.

Quali sono queste condizioni? Un inquilino moroso può essere soggetto a sfratto per morosità in presenza delle seguenti condizioni: stipula di un contratto di locazione, regolarmente registrato presso l’Agenzia delle entrate; accordo bipartisan relativo agli importi del canone mensile e alla data entro la quale corrispondere il suddetto pagamento; mancato o ritardato pagamento dell’affitto o del canone mensile da parte dell’affittuario. Per avviare la procedura è necessario dotarsi di alcuni documenti: copia del contratto di locazione, regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate; copia delle ricevute pagamento affitto precedenti; copia dei solleciti eventualmente inviati all’affittuario moroso.

Tre sono i benefici che il locatario ottiene facendo ricorso alla procedura per lo sfratto per morosità, il Giudice infatti provvede alla risoluzione del contratto di locazione, al rilascio immediato dell’immobile affittato e alla condanna dell’inquilino al pagamento immediato dei canoni mensili ancora insoluti, mediante specifico decreto ingiuntivo esecutivo.

L’importanza della notifica di sfratto

Dopo l’invio di una lettera di sollecito per i pagamenti mancanti e prima di avviare la procedura per lo sfratto, è opportuno notificare lo sfratto stesso. Si tratta di una procedura che consente al proprietario dell’immobile di richiedere lo sfratto per morosità e viene redatta dall’avvocato dell’atto di citazione di convalida che contiene l’intimazione di sfratto. È dopo la notifica di questi atti che proprietario e affittuario vengono chiamati in udienza, dopo almeno 20 giorni dalla ricezione della notifica.

L’atto originale notificato deve essere depositato presso la cancelleria del tribunale. La citazione viene dichiarata nulla se il locatore, quindi il proprietario della struttura, non si presenta all’udienza. La convalida di sfratto, invece, avviene anche in assenza dell’affittuario, a meno che quest’ultimo non provveda a regolarizzare la situazione prima dell’udienza.

Foto | InfoAut