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A Villa Verde mamma Egidia racconta Vik Arrigoni

Vittorio ArrigoniNel paese dell'oristanese la madre dell'attivista ucciso in Palestina presenta il suo libro che ne racconta la storia e la lotta contro le ingiustizie.

“…due famiglie disarmate di sangue si schierano a resa e per tutti il dolore degli altri è dolore a metà si accontenta di cause leggere la guerra del cuore il lamento di un cane abbattuto da un'ombra di passo si soddisfa di brevi agonie sulla strada di casa uno scoppio di sangue, un'assenza apparecchiata per cena…”

Sulle note di Fabrizio de Andrè si chiude l’incontro con Egidia Beretta, mamma di Vittorio Arrigoni, l’attivista italiano ucciso a Gaza la notte tra il 14 e il 15 aprile 2011, che è arrivata a Villa Verde per parlare di lui attraverso le pagine del libro “Il Viaggio di Vittorio”. È molto discreta, delicata nei gesti e calma nel parlare. Il suo è un racconto lento: ogni parola un macigno che scivola pesante, quasi a voler schiacciare l’emozione. Il racconto percorre la vita di Vittorio, che poco più che ventenne parte, spinto da ideali di pace e di uguaglianza, per portare il suo contributo ovunque ce ne sia bisogno, fino ad approdare in Palestina. Proprio qui, nel 2002, cambierà la sua vita.

In Palestina sarà pescatore e contadino fra quei pescatori e contadini cui l’esercito israeliano impedisce di svolgere il loro lavoro, sarà lo scudo umano davanti alle scuole piene di bambini assediate dai carri armati israeliani, cercherà di combattere i soprusi quotidiani, sempre dalla parte dei deboli e degli indifesi. Una Palestina dove tornerà ancora nel 2005, quando passando attraverso il confine con la Giordania scoprirà di far parte di una lista nera di indesiderati; e poi di nuovo nel 2008, quando sarà testimone dell’operazione “Piombo fuso” e nel 2010, stavola per non tornare più. Mamma Egidia non vuole trovare il motivo, quello vero, per cui Vittorio è stato ucciso, non cerca responsabilità tra chi avrebbe potuto salvargli la vita. Lei continuerà a portare la testimonianza di Vik a chi la vuole ascoltare, col monito di sempre: RESTIAMO UMANI. Vittorio è vissuto informando il mondo degli orrori che si consumano sull’altra sponda del Mediterraneo, e forse è morto proprio per questo: si stava preparando a tornare in Italia con un bagaglio pieno di storie da raccontare. Chissà se è un caso che il portatile che aveva sempre con sé non sia mai stato ritrovato e con lui siano spariti nel nulla mesi di testimonianze e vita trascorsa tra le macerie di una guerra infinita.

L’incontro di ieri è stato organizzato dal comune di Villa Verde, in collaborazione con la Biblioteca Comunale, la Biblioteca Gramsciana, la Pro Loco, l’associazione Ethiquà, è stato introdotto dal sindaco Roberto Scema e moderato da Giuseppe Manias.