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La crisi non frena lo spreco di cibo

  • Scritto da Effe_Pi

Spreco ciboSardegna tra le regioni dove si buttano meno alimentari, ma in Italia questo spreco costa 8,7 miliardi.

In italia si spreca troppo cibo, ma la Sardegna è una delle regioni più virtuose, sotto questo punto di vista. Infatti, nell'isola il 66% degli abitanti dichiara di non gettare "quasi mai" nella spazzatura gli avanzi e il cibo che non è più buono, mentre a livello nazionale solo il 57% dice altrettanto. Il 27% degli italiani lo butta via meno di una volta alla settimana, il 14% almeno una volta a settimana, il 55% dichiara di riutilizzarlo, mentre il 34% lo getta nella spazzatura e il 7% lo usa per gli animali. Le incidenze per regione sono significative: in Campania solo il 47% non getta via cibo quasi mai, mentre anche Liguria (68%) e Lombardia (62%) hanno una tendenza a gettare via cibo inferiore ad altri territori. Ogni anno, lo spreco domestico costa agli italiani 8,7 miliardi di euro: una cifra vertiginosa, che deriva dallo spreco settimanale medio di circa 213 grammi di cibo gettato, perché considerato non piu' edibile, al costo di 7,06 euro settimanali a famiglia.

Il rapporto che contiene questi dati è stato realizzato da Knowledge for EXPO, il nuovo Osservatorio di SWG e Last Minute Market, con l'apporto dell'Osservatorio nazionale sugli sprechi Waste Watcher. In ogni caso, i dati di quest'anno rilevano un cambio nella sensibilità e attenzione degli italiani intorno al tema degli sprechi. Infatti, il 90% degli italiani considera molto o abbastanza grave lo spreco alimentare, il 78% si dichiara preoccupato da questo problema, e l'89% vorrebbe ricevere maggiore informazione sulle conseguenze dello spreco e sui sistemi utili a ridurlo, magari utilizzando strumenti come il nuovo frigo "sostenibile" Oltu inventato da un designer sardo.

Se fra gli alimenti 'freschi' o non cotti gettati dagli italiani primeggiano frutta (51,2%) e verdura (41,2%), formaggi (30,3%) e pane fresco (27,8%), seguiti da latte (25,2%), yogurt (24,5%) e salumi (24,4%), le percentuali calano considerevolmente quando si tratta di cibi cotti: in questo caso gli italiani buttano soprattutto la pasta (9,1%) i cibi pronti (7,9%) e precotti (7,7%). Aumenta anche la sensibilità degli italiani sulla questione ambientale: il 72% degli intervistati ritiene che lo sviluppo economico e l'occupazione debbano passare dalla tutela dell'ambiente (nel 2007 la percentuale era del 57%) e solo il 28% degli italiani giudica allarmistici gli allarmi lanciati sulla questione ambientale (si trattava del 35% nel 2007). L'81% degli intervistati valuta che il singolo individuo sia in grado, con le sue azioni quotidiane, di contribuire alla salvaguardia dell'ambiente e della natura, ma solo il 18% ritiene che le persone si impegnino veramente per tutelare l'ambiente e la natura.