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Malaria e Covid-19, la scienza apre il dibattito

  • Scritto da Esse Emme

Molte opinioni contrastanti nel mondo scientifico sulla possibile protezione per chi viene da zone ad alto impatto della parassitosi, in Sardegna pochi casi ma pochissimi tamponi.

Coronavirus e possiible protezione per chi ha avuto il sistema immunitario “modificato” dal retaggio della malaria, nel Sud Sardegna e in altre zone dell’Italia e del mondo. Il dibattito si è acceso dopo i pareri contrastanti di molti scienziati sull’argomento: nel video sotto vediamo il parere di un medico in pensione, esperto di malattie d’importazione:

Il primo a esprimersi era stato Francesco Cucca, docente universitario e ricercatore, del Comitato tecnico-scientifico della Regione sarda, secondo cui “saremo in grado di verificarlo più avanti, ma è verosimile ipotizzare che il sistema immunitario dei sardi abbia sviluppato una particolare configurazione, che è sotto controllo genetico, proprio per rispondere alla malaria”, aggiungendo che “esistono particolari forme dei geni che danno risposte molto più potenti a livello anticorpale. Circa il 50% dei sardi ha questa particolare forma del gene che, effettivamente, determina una migliore risposta alla malaria ma, in generale, anche un sistema immune più pronto, per tutta una serie di attacchi, tipo questo”. Sempre dall’isola aveva risposto Giorgio La Nasa, ematologo, docente dell'ateneo cagliaritano: l’idea è priva “di fondamento, non c'è alcuna correlazione”. E aveva aggiunto: “non risulta ci siano dati scientifici a suffragare la tesi, parliamo di ipotesi surreali. È un azzardo rischioso parlare di queste cose in un momento come quello che stiamo vivendo. Credo sia il caso di attenersi alla realtà e a quanto la comunità scientifica sta facendo per limitare le conseguenze della pandemia”.

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Idea che però arriva anche da fuori Sardegna, come dimostrano le parole di Sergio Venturi, commissario ad acta per l'emergenza coronavirus dell'Emilia Romagna, che nei giorni scorsi ha commentato i numeri, bassissimi, registrati nel Ferrarese: “la talassemia o la malaria credo abbiano avuto una parte nel mantenere quelle zone quasi intatte rispetto a un attacco così forte e feroce come quello del virus di queste settimane”.

Certo, riguardo la Sardegna sarebbe da verificare anzitutto se i casi sono pochi come si dice, dal momento che ad oggi sono stati effetuati appena 7.680 tamponi, meno di noi solo regioni molto più piccole e meno popolate, come Valle d’Aosta, Molise e Basilicata, mentre altre più piccole o di dimensioni simili sono andate molto oltre come numero: ad esempio, l’Umbria è già a 13.274, l’Abruzzo a 14.904, la Liguria a 16.579.