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Aerei: la compagnia sarda che vuole lavoro gratis

  • Scritto da Effe_Pi

La misteriosa Air Sardinia, che riprende il nome di una compagnia fallita, dovrebbe nascere a metà 2017 ma al momento cerca su Facebook collaboratori volontari.

È un vecchio sogno di tanti sardi, indipendentisti e non, quello di avere una compagnia aerea tutta made in Sardinia. Con tutti i problemi nei trasporti da e per l’isola, sono in molti a credere che avere un vettore completamente autogestito, magari anche pubblico, potrebbe risolvere tante situazioni critiche: ora, nel mare magnum della rete internet, sembra esserci chi si propone per far nascere (o meglio rinascere) una compagnia tutta sarda. Peccato che questa, secondo gli ignoti promotori (esistono solo una pagina Facebook e un sito ancora in costruzione) dovrebbe venire alla luce grazie al volontariato di professionisti del settore. Che si tratti di una boutade, una provocazione o di qualcosa di serio, certo è che la pagina della nascitura Air Sardinia, autodefinitasi pomposamente la “compagnia aerea dei Sardi”, oltre che la “prima compagnia aerea ultra low-cost del mondo”, pubblica sui social un annuncio alla ricerca di personale.

Volontari da almeno 10 ore settimanali

Qui si legge il “cercasi volontari”, che dovrebbero impegnarsi almeno 10 ore la settimana a “sostegno del lancio/start-up, previsto per Giugno 2017”, con compiti da svolgere per quanto riguarda “PR e conferenze stampa, marketing locale e internazionale, risorse umane, aspetti legali, aspetti ambientali, aspetti finanziari, progetto turistico, progetto aeronautico”. Tra i profili ricercati, ci sono i “fanatici del mondo aeronautico e del turismo”, gli studenti universitari, persone “con conoscenze di marketing e web-design”, giornalisti e media e “persone con conoscenze di lingue straniere”. Tutti questi, oltre ad essere disposti a lavorare gratis, dovrebbero avere un’età tra 16 e  60 anni, avere almeno 10 ore alla settimana da dedicare al progetto, avere “facilmente accesso ad un collegamento internet e essere disposti a spostarsi periodicamente per partecipare alle riunioni”, non essere legati a una compagnia aerea come “impiegato, socio o simile” e infine essere “serio, entusiasta, ed avere una gran' (sic) voglia di darsi da fare per contribuire allo sviluppo del turismo e dell'economia della Sardegna”. Dopo il periodo da volontario, agli interessati viene promesso che coloro che hanno dimostrato “maggiori competenze e dedizione”, riceveranno, bontà dell’azienda, una “proposta di lavoro”, si suppone retribuito.

Un nome non di buon auspicio

Air Sardinia afferma che il suo hub sarà l’aeroporto di Alghero Fertilia, e promette di operare voli regionali a corto e medio raggio, adottando un modello di business “veramente unico” (e su questo ci sono pochi dubbi). Air Sardinia non è però un nome del tutto nuovo, visto che una compagnia omonima ha volato dal 1987 al 1990, avendo come base l’aeroporto di Tortolì: di proprietà dell’imprenditore oristanese Corradino Corrias, come si legge sul forum di aviazionecivile.it, ha iniziato con voli tra la città ogliastrina e Cagliari, passando poi a garantire un collegamento aereo tra Elmas ed Alghero, fino a gestire tratte verso Roma Fiumicino e poi anche Milano Linate, Bologna e voli charter per alcune destinazioni internazionali come Parigi. Il fallimento della compagnia è stato decretato ufficialmente il 17 febbraio 1993 dal tribunale di Cagliari, con debiti per quasi 10 miliardi di lire e rinvii a giudizio per molti dei protagonisti. Insomma, riesumare questo marchio non sembra di buon auspicio, come anche richiedere il volontariato ai potenziali collaboratori: chissà che, con queste premesse, il sogno di volare sardo non debba essere ancora una volta rinviato.

Foto: Pixabay | CC0 Public Domain