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Grillo: l’Unità chiude? Un’ottima notizia

  • Scritto da Effe_Pi

Unità 1924Il leader del M5S auspica la chiusura di tutti i giornali, affermando che questo significherebbe avere "più informazione" e sfotte i cronisti.

Che Beppe Grillo e i giornalisti non vadano troppo d’accordo è cosa risaputa, e che l’ormai ex comico leader del Movimento 5 Stelle in particolare mal tolleri L’Unità è noto: certo, che arrivi a salutarne la possibile chiusura come “un’ottima notizia” crea comunque un certo sconcerto, considerato che lo showman genovese è sempre stato attento, dalla sua “discesa” in politica, ad esprimere solidarietà ai lavoratori che rischiano di perdere il posto. Secondo Grillo la “scomparsa dei giornali” significherebbe “più informazione” e si spinge fino ad augurare in modo sarcastico “una nuova occupazione” ai cronisti assunti dal quotidiano fondato da Antonio Gramsci, in particolare a quelle che definisce le “colonne portanti Oppo e Jop” (da tempo additati come giornalisti nemici sul blog).

Tra le tante risposte all’attacco al giornale “assistito” (dai fondi pubblici, dice il leader M5S), ci sono quelle dei deputati sardi del Partito democratico, Caterina Pes e Francesco Sanna, secondo cui “non c’è da stupirsi” per le parole dell’ex comico, e aggiungono che non ci sarebbe “da fidarsi dei continui voltafaccia del comico miliardario, che un giorno pensa di sedersi al tavolo delle riforme, l'altro si vuole alleare con Farage e l'ultimo sferra uno spregevole attacco alla libertà di stampa: preoccupa a questo punto l'atteggiamento di Grillo e di quanti lo seguono nelle sue deliranti esternazioni". Il senatore Luciano Uras, di Sel, afferma che "Grillo è proprio come appare: finge di difendere i lavoratori, criticando il decreto Poletti, e poi puntualmente dimostra tutto il suo cinismo”. Dovrebbe chiedere “scusa, ma non ci si può aspettare un atto dovuto di civiltà da chi tempo fa ha definito i giornalisti precari ‘pennivendoli che sbagliano senza verificare le informazioni’”.

Oggi Grillo ha anche parlato dell’ingresso dei 17 eurodeputati del Movimento 5 Stelle nel gruppo Efd del leader inglese dell’Ukip Nigel Farage, che sarebbe "una grande vittoria per la democrazia diretta". Questo, nonostante le tante contestazioni che hanno fatto seguito al voto sulla piattaforma online dei Cinque Stelle sulle alleanze col vincitore delle Europee in Inghilterra, da più parti definito xenofobo, omofobo e razzista, oltre ad essere sotto inchiesta nel suo paese per aver ricevuto un finanziamento illecito da 200mila sterline. Tra le ultime dichiarazioni in campagna elettorale del politico inglese, quella secondo cui i londinesi dovrebbero essere “preoccupati” se fossero costretti ad avere come vicini di casa persone provenienti dalla Romania.