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Spiagge: il Pdl propone di metterle in vendita

  • Scritto da Effe_Pi

Spiaggia Sa mesaIdea del centrodestra per un emendamento alla finanziaria: potrebbe portare cinque miliardi di euro.

L'estate prossima, un sardo che si reca a Is Arutas, Piscinas, Tuerredda o La Pelosa potrebbe trovarsi di fronte a una brutta sorpresa: dover pagare l'ingresso all'arenile. Un'idea che sarà contenuta in un emendamento del Pdl alla legge finanziaria in discussione in parlamento. La proposta arriva dal relatore della norma, Antonio D'Ali, che come tutto il centrodestra cerca di andare all'incasso dell'abolizione definitiva dell'Imu in tutti i modi, anche mettendo in vendita un bene pubblico come le nostre spiagge. Insomma, gli abitanti della Sardegna (e i turisti che ci vengono), si troverebbero a dover pagare ancora più di quanto oggi non accada, tra parcheggi più o meno abusivi, affitto di ombrelloni e sdraio che ormai diventa sempre più comune anche da noi: il tutto in nome della sacra abolizione della tassa sulla casa, che nell'isola spesso è di poche decine di euro, specie per chi vive nei paesi e non in città.

Insomma, l'approvazione di un simile emendamento sarebbe un altro duro colpo al turismo sardo, visto che è facile immaginare un'ulteriore "migrazione" di bagnanti dalle nostre spiagge a quelle di Grecia, Croazia o Spagna. Nel dettaglio, si parla di «sdemanializzazione» degli stabilimenti turistici, con una vendita delle infrastrutture cedibili ed un allungamento delle concessioni sulle spiagge vere e proprie, che potrebbe valere 5 miliardi di euro. Per fortuna, almeno su questo aspetto, al momento l'opposizione sembra dura: per il Pd, il Presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci parla di proposta "impresentabile" che "offende la dignità del paese" e aggiunge di aspettare solo che "qualche emulo di Totò proponga di vendere la Fontana di Trevi”.

Se il principale alleato di governo del Pdl non sembra d'accordo, tantomeno lo è Sel, col suo presidente Nichi Vendola che ricorda "abusivismo, cementificazione, condoni. Cosa altro vogliono fare alla nostra Italia? Non permetteremo in alcun modo un altro colossale scempio delle coste del nostro Paese, un 'bene comune' di tutti gli italiani''. Essendo contrari anche i parlamentari del Movimento Cinque Stelle, sembra difficile, per fortuna, che il provvedimento possa diventare legge, ma è meglio essere prudenti visto che l'Italia ci abituato a sorprese di ogni tipo, quasi mai positive.