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Sei Nazioni di Rugby: non tutto è perduto per gli Azzurri

  • Scritto da Effe_Pi

Ufficiali le date delle prossime due edizioni, quest'anno per l'Italia come in tutti gli anni dispari ci saranno tre gare interne quindi qualche possibilità in più di farsi valere.

Finalmente ufficiali le date dei prossimi due tornei Sei Nazioni, la competizione che dal dicembre 2018 ha assunto il nome di Guinness Sei Nazioni grazie alla sponsorizzazione da parte dell'azienda di Dublino. Ma se il mitico marchio Guinness rimanda all'Irlanda, il Sei Nazioni 2019 è stato in realtà a trazione gallese. Il Galles ha infatti giocato un ottimo torneo, conquistando il quarto Grande Slam dal 2000 ad oggi. I Dragoni di Warren Gatland hanno mostrato una difesa praticamente impeccabile, subendo solo 7 mete e 65 punti, senza subire mai più di 19 punti per singolo match. Hanno inoltre realizzato la percentuale più alta di placcaggi completati, pari all'89% (fonte statistica).

Guinness Sei Nazioni 2019 e 2020: le date ufficiali

Ma torniamo alle date delle prossime due edizioni del torneo. Il 2020 vedrà gli Azzurri esordire proprio contro i campioni in carica, oltretutto a casa loro, con l'incontro che si svolgerà a Cardiff il 1° febbraio. Seguirà l'incontro con la Francia domenica 9 febbraio, per poi tornare il 22 a giocare in casa, a Roma, contro gli scozzesi. Il 7 marzo è la volta della partita in Irlanda per poi chiudere il torneo contro l'Inghilterra all'Olimpico. Secondo le quote antepost, Inghilterra, Galles e Irlanda sono le tre favorite del Torneo.

Il 2021, come tutti gli anni dispari, concede all'Italia il beneficio di tre partite casalinghe. Si inizia il 6 febbraio a Roma contro la Francia e si prosegue in Inghilterra il 13 febbraio. Il terzo match sarà contro l'Irlanda a Roma il 27 febbraio, e poi ancora all'Olimpico sabato 13 contro il Galles. L'ultimo turno si giocherà in Scozia il 20 marzo.

I risultati dell'ultima edizione

L'edizione 2019 è da dimenticare: senza riuscire a vincere neppure una partita, l'Italia ha conquistato il suo quarto cucchiaio di legno consecutivo. L'ultima vittoria risale ormai al 2015.

Con questi risultati, l'emorragia di pubblico è quasi scontata. Nel 2019 erano attesi a Roma 150.000 spettatori, mentre sono stati solo 137.000, confermando il trend negativo iniziato nel 2017.

Molti commentatori hanno dato la colpa del disastro del Sei Nazioni alle pecche organizzative della Federazione. Oggetto nel 2017 di un'interrogazione parlamentare sul suo Bilancio consuntivo, ma soprattutto incapace di coordinare in maniera efficace i diversi livelli della gerarchia dei club, da quelli più in basso ai vertici, fino ad arrivare appunto alla Nazionale, sembra che la Federazione Italiana Rugby non riesca a coltivare giovani talenti favorendone la crescita.

Anche i campioni della Nazionale Azzurra sono quasi tutti cresciuti all'estero, oppure militano in squadre non italiane, a cominciare dal capitano Sergio Parisse che milita nello Stade Francais Paris Rugby. Destino simile anche per Jake Polledri, Braam Steyn, Sebastian Negri e Tiziano Pasquali. E non è semplice attrarre talenti in un Campionato che non vanta altri Club competitivi oltre al Treviso di proprietà della famiglia Benetton, l'unica che possa permettersi per il rugby investimenti sostanziosi.

Anche se l'edizione 2019 non ha visto gli Azzurri trionfare nemmeno una volta, le statistiche non sono tutte negative. La differenza tra punti segnati e subiti è ad esempio inferiore a quello delle precedenti tre edizioni. Sembrerebbe perciò che la squadra stia trovando il suo assetto in un contesto estremamente competitivo come quello del Sei Nazioni, motivo per cui l'allenatore Conor O'Shea, in un'intervista rilasciata a Onrugby.it, ha parlato di “tante cose positive per noi” , spiegando anche che “solo un paio d’anni fa ci trovavamo a riflettere su come poter riuscire anche solo a stare in partita”.

In attesa di vedere gli Azzurri riuscire finalmente a trovare la propria dimensione, c'è un altro Sei Nazioni in cui invece la squadra tricolore ha ottenuto risultati incredibili: è il Sei Nazioni femminile, in cui le italiane sono arrivate seconde riuscendo a battere le campionesse francesi in carica.

Da quando nel 2007 le Azzurre hanno preso il posto delle spagnole nel Sei Nazioni femminile, non hanno mai smesso di crescere. In tutte le edizioni tranne una, hanno sempre ottenuto almeno una vittoria, arrivando anche a due o tre nelle edizioni più fortunate, fino a concludere il 2019 al secondo posto dietro l'Inghilterra. Battendo la Francia nell'ultimo turno del Torneo, l'Italia femminile è anche avanzata nella classifica mondiale di rugby femminile, collocandosi al sesto posto tra Stati Uniti e Australia.

Foto | Carey Akin su Flickr