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Lavoro: ecco le 10 specializzazioni per trovarlo subito

  • Scritto da Effe_Pi

Avere un’occupazione soddisfacente oggi è difficile ma le aziende cercano disegnatori industriali, analisti e progettisti software oltre a professionisti della riabilitazione sanitaria.

La crisi ha messo in ginocchio il mercato del lavoro italiano e sardo e tante persone che in passato avrebbero avuto un’occupazione stabile e soddisfacente oggi non riescono a trovarla. Esistono però professioni che sono cresciute moltissimo negli ultimi anni, su richiesta dalle aziende, che possono essere consigliate a giovani (e meno giovani) che vogliano crearsi una nuova specializzazione: se ne sta parlando in questi giorni al Festival del Lavoro di Torino, dove emerge che la professionalità che ha vissuto un vero boom, tra il 2012 e il 2016, è stata quella del disegnatore industriale.
Al secondo posto tra le professioni vincenti si collocano a pari merito gli analisti e progettisti di software e le professioni sanitarie riabilitative, che nel quinquennio hanno registrato un evidente aumento dell'occupazione. La continua richiesta, da parte di aziende, Istituzioni e Pubblica amministrazione di disporre di strutture informatiche sempre più avanzate, veloci e sicure ha determinato la crescita dei professionisti informatici.

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L'innalzamento dell'aspettativa di vita ha poi sicuramente contribuito a far crescere l'interesse per la cura della persona e i servizi ad essa collegati, con il conseguente incremento della richiesta di professionisti della riabilitazione, tra i quali fisioterapisti, logopedisti, ortottisti. A seguire nella classifica, che riguarda il Piemonte ma si ripercuote anche sul territorio nazionale, ci sono i tecnici del marketing, le professioni tecniche della prevenzione e i tecnici esperti in applicazioni, i programmatori e i tecnici del reinserimento e dell'integrazione sociale. Si collocano al 9° posto, invece, i docenti d'asilo, seguiti dagli ingegneri energetici e meccanici.

Tra le dieci professioni in crisi spiccano invece nel periodo 2012-2016 i cosiddetti "colletti bianchi" ovvero segretari amministrativi, archivisti, tecnici degli affari generali. A seguire, i contabili ed i tecnici statistici, i tecnici per la trasmissione radio-televisiva e per le telecomunicazioni ed i tecnici del lavoro bancario. A metà classifica si collocano a pari merito le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche nonché gli istruttori di tecniche in campo artistico, seguiti dai consiglieri dell'orientamento e da ricercatori e tecnici laureati in scienze della vita e della salute; all'ultimo posto gli istruttori di discipline sportive non agonistiche. La crisi di queste professioni altamente qualificate non è dovuta soltanto all'avanzare della tecnologia, ma anche ad altri fattori, quali il passaggio da un lavoro dipendente ad un'attività autonoma e la mancanza di investimenti in formazione e ricerca, che hanno comportato per alcune di esse un calo della domanda alle dipendenze dell'impresa.

Foto | Paolo Mazzoleni su Flickr