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Più morti che nati in Italia nel 2015: è la situazione peggiore dal primo dopoguerra

  • Scritto da Effe_E

La fotografia dell’Istat nel bilancio demografico annuale. Per la prima volta in 90 anni sono in calo i residenti. L’immigrazione rallenta, cresce l’emigrazione.

da La Stampa |

Non si ferma la diminuzione delle nascite in Italia. Il fenomeno, iniziato nel 2008, ha raggiunto un altro picco negativo. Nel corso del 2015 sono state registrate 485.780 nascite e 647.571 decessi. Pertanto, il saldo naturale (differenza tra nati e morti) è negativo per 161.791 unità. È la fotografia del bilancio demografico nazionale pubblicato oggi dall’Istat. Bisogna risalire al biennio 1917-18 per riscontrare valori peggiori.

SI SALVA SOLO BOLZANO 
Il saldo naturale della popolazione complessiva è negativo ovunque, con la sola eccezione della provincia autonoma di Bolzano. Il tasso di crescita naturale si attesta a -2,1 per mille a livello nazionale e varia dal +1,9 per mille di Bolzano al -7,8 per mille della Liguria. Anche Molise (-5,4 per mille), Friuli-Venezia Giulia (-5,1 per mille), Piemonte, Toscana e Umbria presentano decrementi naturali particolarmente accentuati (tutti a -4,8%). Il tasso di crescita naturale degli stranieri è pari in media nazionale a 13,1 per mille. I valori più elevati si registrano in Emilia Romagna e Lombardia (15,2 per mille), il valore più basso in Sardegna (7,4 per mille).

RESIDENTI IN CALO 
Secondo il rapporto dell’Istat è in calo anche il numero dei residenti, che ha registrato una diminuzione consistente per la prima volta negli ultimi novanta anni: il saldo complessivo è negativo per 130.061 unità. Il calo riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana - 141.777 residenti in meno - mentre la popolazione straniera aumenta di 11.716 unità. Sommando i flussi in entrata (nascite e immigrazioni) e sottraendo quelli in uscita (decessi ed emigrazioni), la popolazione residente calcolata al 31 dicembre 2015 è pari a 60.665.551, con una diminuzione di 130.061 unità rispetto all’anno precedente. La flessione è più marcata per le donne (-84.792) rispetto agli uomini (-45.269). Lo stesso calcolo, effettuato per la popolazione straniera, ha fatto registrare un incremento di appena 11.716 unità, portando i cittadini stranieri residenti nel nostro Paese a 5.026.153, pari all’8,3% dei residenti.

RALLENTA L’IMMIGRAZIONE 
Rallenta anche l’immigrazione dall’estero, mentre cresce l’emigrazione. Gli iscritti in anagrafe provenienti da un Paese estero sono stati 280 mila, stranieri nel 90% dei casi. Gli italiani che rientrano dopo un periodo di emigrazione all’estero sono 30 mila. Al contrario, circa 147 mila persone hanno lasciato il nostro Paese nel 2015, di cui oltre 100 mila di cittadinanza italiana. Tra questi è sempre più rilevante il numero di nati all’estero: più di 20mila nel 2014 e circa 25mila (dato stimato) nel 2015. Si tratta prevalentemente di cittadini di origine straniera che emigrano in un Paese terzo o fanno rientro nel Paese d’origine dopo aver trascorso un periodo in Italia ed aver acquisito la cittadinanza italiana.