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L’Ungheria di Orban e l’italiano medio (seconda parte)

  • Scritto da Effe_Pi

Orban e PutinLa seconda parte del reportage sul paese magiaro che in questo periodo è indicato da molti come un esempio "virtuoso" da seguire: ma è davvero così? vediamo come funzionano sanità, spesa pubblica e altri settori.

(Segue dalla prima parte) Per quanto riguarda la sanità, tra i pilastri di un’organizzazione basata sul settore pubblico che voglia essere alternativa a quella dell’austerity, sono molte le critiche ad Orban: tra i cittadini che si servono degli ospedali è cosa nota che questi spesso non hanno l’attrezzatura necessaria e sono decadenti, quasi “disumani” secondo alcuni ungheresi, a volte anche nel centro della capitale. I medici e gli infermieri sono sottopagati, ad esempio un infermiere di 54 anni con 36 anni di esperienza porta a casa meno di 450 euro netti, un medico giovane guadagna 500 euro lavorando 12 ore al giorno, e infatti molti si trasferiscono all’estero, in Austria, Germania, Inghilterra e altri paesi. Spesso quando si viene ricoverati è necessario dare una busta con un “extra” per gli operatori sanitari: bustarelle coi soldi per ogni visita, controllo, intervento, fino a 200 euro alla volta per i casi più urgenti e gravi. Una consuetudine ormai accettata anche dallo stato, con la “foglia di fico” che il medico può accettare i soldi ma non può chiederli esplicitamente, deve essere il paziente a proporli. Gli ospedali hanno un debito enorme con le farmacie, per l’acquisto delle medicine, a volte lo stato si muove ma solo per evitare il fallimento, in emergenza, e per interventi chirurgici nemmeno troppo complessi, ad esempio un’operazione al ginocchio, in alcune zone dell’Ungheria si può aspettare in lista d’attesa anche due anni

Sul lavoro, la propaganda governativa dice che negli ultimi anni i disoccupati sono diminuiti, ed è vero che sono meno quelli registrati, anche perché gli altri sono costretti a svolgere quello che letteralmente si può tradurre con un “lavoro pubblico” (spesso fittizio, consiste soprattutto in pulizia di spazi pubblici), in cui lavorando 8 ore al giorno si ha a fine mese uno stipendio intorno ai 170 – 210 euro (sarebbero circa  200mila gli ungheresi in questa situazione). Attualmente, se si rifiuta questo tipo di occupazione è previsto un sussidio solo per tre mesi, che arriva al 60% dell’ultimo stipendio.
Su corruzione e monopoli, molti pensano che Orban stia riuscendo a fare peggio dei socialisti, cosa che sembrava impossibile: settori economici importanti sono riservati agli amici del premier. Ad esempio la vendita di tabacco prima era possibile anche per i piccoli negozi, adesso sono autorizzati solo 5000 locali con licenza. C’è stato un bando di concorso per assegnarle, e quasi ovunque hanno vinto amici e famigliari di membri del partito di governo: non si conoscono nemmeno i criteri per cui sono stati scelti, visto che la documentazione non è pubblica e la maggior parte dei documenti sono stati rispediti ai candidati dopo pochi mesi.

Uno degli uomini più ricchi dell’Ungheria era un compagno di scuola del premier, Lőrinc Mészáros: nel paese gira voce che sia un prestanome, in passato faceva il meccanico e ora ha un’azienda con fior fior di appalti pubblici da milioni di euro. Prima di lui, c’è stato un ex coinquilino di Orban, Lajos Simicska, la cui ditta vinceva ovunque appalti, fino a un miliardo di euro l’anno. Ora ha avuto problemi nei rapporti col premier, e la sua azienda non lavora più come in passato. Come conseguenza, Simicska ha rilasciato interviste dove definisce Orban “sperma” (in ungherese “geci”) e il suo canale tv e il suo quotidiano sono diventati ipercritici verso il premier. Il giudice supremo dell’Ungheria è Tünde Handó, moglie di un deputato europeo del partito di governo, che era compagno di università di Orban. Il procuratore generale dello stato era membro del partito di governo e sua moglie è dirigente alla banca nazionale, a capo della quale c’è un ex ministro dell’economia di Orban, Gyorgy Matolcsy, che coi soldi della banca è solito acquistare opere d’arte, ad esempio qualche mese fa ha comprato un quadro di Tiziano per  15 milioni di euro, oltre a una collezione di medaglioni d’argento per 3,5 millioni di euro. Durante il primo governo Orban (1998 – 2002) suo padre ha assunto un ruolo importante come proprietario di miniere, mentre sua moglie ha acquistato delle vigne di pregio nella zona di Tokaj. Il marito di una delle figlie di Orban l’anno scorso ha vinto tutti gli appalti pubblici per le illuminazioni a LED di Budapest.
Il paesino dov’è cresciuto Orban, Felcsút (1688 abitanti), ora ha una squadra di calcio in serie A, uno stadio nuovo con 3500 posti (che ovviamente non viene mai riempito), proprio di fronte alla casa del presidente, e si sta predisponendo addirittura  un trenino speciale per raggiungerlo. Tutto questo, probabilmente, perché Orban da giovane era in dubbio se fare il politico o il calciatore professionista; infatti, nonostante il calcio ungherese sia in piena decadenza, dopo un glorioso passato, con i tifosi che diminuiscono di anno in anno, il governo continua a far costruire nuovi stadi.  Tutto questo senza nemmeno toccare i temi dei rapporti con dittature come quella russa o azera o i migranti/razzismo, con la principale proposta di Orban che è la costruzione di un muro di 175 chilometri al confine con la Serbia, per impedire il passaggio di chi fugge da guerra e fame.

È questo il modello di paese e di governo che Movimento 5 Stelle e Lega Nord vogliono proporre per l’Italia?