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Casa Gramsci diventa hotel di lusso: è protesta

  • Scritto da Effe_Pi

Antonio GramsciEntro giugno la casa dove abitò il pensatore sardo a Torino sarà un hotel di lusso, lanciata sul web una petizione contro la decisione.

La Casa di Gramsci potrebbe diventare un hotel di lusso, anzi se non sucede qualcosa lo sarà sicuramente entro pochi mesi. La notizia è riportata dai quotidiani degli ultimi giorni, ed è ripresa dal blog "Qualcosa di sinistra" che ha anche lanciato una petizione contro questa scelta che sicuramente il fondatore del Partito comunista italiano avrebbe trovato a dir poco discutibile. Sul blog citato si scrive che il palazzo di Torino dove abitò in affitto l'intellettuale sardo che fondò a Livorno il PCI sarà trasformato entro giugno "nell’Hotel Gramsci, 10mila metri quadrati con piscina, sala fitness e lusso sfrenato. Sul palazzo è affissa ancora la targa che recita: 'Qui Antonio Gramsci abitò negli anni 1919-1921.', affissa dai comunisti torinesi il 27 aprile 1957".

Che si utilizzi il nome del simbolo dell’antifascismo e del comunismo italiani, nato ad Ales nel 1891, "per macinare utili nella più classica delle tradizioni capitaliste è una vergogna che grida vendetta! Non è possibile utilizzare per fini commerciali un’icona come quella di Antonio Gramsci, sfruttare la sua figura per il mero profitto", aggiunge l'autore del post che si firma "Il Rompiballe". Ex albergo di virtù per il ricovero e l’istruzione dei poveri, “Casa Gramsci” negli anni Trenta passò di proprietà alla comunità israelitica continuando ad ospitare alloggi e botteghe, mentre negli anni ’70 ospitò le case popolari del Comune di Torino: "vent’anni dopo furono messi alla porta gli occupanti e dopo anni di abbandono oggi si appresta a diventare un hotel di lusso. Davvero complimenti al Comune di Torino!", che peraltro è retto da una giunta di centrosinistra con sindaco Piero Fassino, per tanti anni importante dirigente proprio del Partito fondato dall'autore dei "Quaderni dal carcere".

La cosa grave, continua "Il Rompiballe", è che tutto "sta nascendo con la collaborazione dell’Istituto Piemontese Antonio Gramsci, che ha svenduto il nome del fondatore del PCI per avere qualche stanzetta dove potrà tenere i suoi convegni! E’ una vergogna assoluta", ripete l'articolista che conclude con un "firmate anche voi la petizione per chiedere a NH-Hotels che il nome di Gramsci non venga utilizzato in questo modo! E se avete twitter, cliccate sul logo e twittate il vostro sdegno alla società alberghiera, che pure avrebbe preferito un nome neutro, come quello di Cavour (la cui statua è collocata nella piazza di fronte)". Una campagna che può sembrare nostalgica ma non lo è poi tanto, se si considera che i simboli sono importanti, e dare il nome di un intellettuale marxista come Gramsci a qualcosa che rappresenta in qualche modo la negazione del suo pensiero e della sua vita è sicuramente uno sfregio, per quanto simbolico, alla storia e alle idee che ancora oggi nel suo nome vengono portate avanti nel mondo, visto che le teorie del pensatore sardo sono ancora insegnate e rispettate in tutto il mondo, e in particolare fuori dall'Italia.