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M5S: gruppi parlamentari verso lo sgretolamento?

  • Scritto da Effe_Pi

Cotti e GrilloLa probabile espulsione di quattro senatori "dissidenti" potrebbe accelerare la spaccatura tra i parlamentari del movimento di Grillo.

Il Movimento 5 Stelle si sgretola, almeno in Parlamento. Il soggetto politico fondato e capeggiato dal comico Beppe Grillo, che alle ultime elezioni politiche ha sfiorato il 25% dei consensi e che nei sondaggi continua a essere dato intorno a queste cifre, è oggi spaccato e totalmente diviso, col rischio concreto che una parte consistente dei suoi parlamentari (e di chi li segue sul territorio) escano nei prossimi giorni. A scatenare quella che sembra una battaglia finale, la decisione di porre all’ordine del giorno l’espulsione da M5S di quattro senatori che hanno criticato Grillo per la sua gestione dell’incontro in streaming con il neo premier Matteo Renzi, durante le consultazioni per il governo.

Sui senatori, che hanno pubblicato su internet un video in cui si “difendono” dalle accuse (in fondo alla pagina) si è già espresso anche lo stesso Beppe Grillo, che dopo la decisione per l’espulsione presa dall’assemblea dei gruppi parlamentari Cinque stelle si è augurato “che la rete confermi l’esplusione”, visto che fino ad oggi alle 19 gli “utenti certificati” del suo blog potranno votare sul destino dei quattro “dissidenti”.
Il problema è che le probabili espulsioni, che andrebbero ad aggiungersi a quelle di altri quattro parlamentari allontanati in passato, sembrano aver innescato un meccanismo che a breve potrebbe sgretolare i gruppi parlamentari M5S: la senatrice Laura Castelli ha già annunciato che lascerà il movimento (e il Senato), mentre secondo il cagliaritano Roberto Cotti sono addirittura decine gli esponenti pronti ad uscire e proprio per questo, al contrario di Grillo, lui invita a votare “contro le espulsioni”, elencando una serie di pesanti conseguenze che il movimento subirebbe da queste ultime.

Probabilmente si sta compiendo una spaccatura prevedibile fin dall’inizio, visto che i gruppi Cinque stelle sembrano molto eterogenei tra loro, e finora a tenerli insieme è stato soprattutto il carisma di Beppe Grillo, che in alcuni casi, come nella mancata partecipazione alle regionali sarde, non è neppure bastato per “pacificare”. Infatti, nonostante i Cinque stelle considerino destra e sinistra “categorie superate”, i singoli esponenti e gruppi tradiscono posizioni e idee diverse che probabilmente vengono dal loro passato. Così ad esempio è sul rapporto col centrosinistra, sull’atteggiamento da tenere nei confronti di Renzi e sullo stesso “stile” politico del movimento, che soprattutto nella propaganda diffusa via web sembra più rivolto alla distruzione dell’avversario che alla valutazione delle proposte concrete, da qualsiasi parte provengano, che era alla base del M5S della “prima ora”.