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Elezioni: anche in Sardegna tsunami 5 Stelle e Lega

  • Scritto da Paolo_A

I 5Stelle vincono in tutti i collegi uninominali e volano nel proporzionale, la Lega col Psd'az sfonda, mentre il Pd è dimezzato, gli indipendentisti si fermano al 2,5%.

Tra collegi uninominali e plurinominali il Movimento 5 Stelle si prende tutto. Alla Camera sfiora il 42,5% e si attesta al 42,1% al Senato. Segue il centrodestra, undici punti in meno in entrambe le camere, con Forza Italia che, a differenza del risultato nazionale, precede una Lega che vola (quasi 94mila voti) sfiorando l'11% in tutti i collegi. Nelle elezioni politiche del 2013 fece lo 0,1%, 1300 voti circa, il 2,1-2,3% se aggiungiamo i voti Psd'Az (circa 18mila), immaginando di racchiudere in un'addizione un'alleanza molto criticata dagli ambienti indipendentisti durante la campagna elettorale.

“Andiamo a riposare con una certezza” ha postato Mario Puddu, sindaco di Assemini e coordinatore pentastellato sul suo profilo Fb dopo la lunga notte elettorale. “Nel cielo della Sardegna brillano più splendenti che mai 5 Meravigliose Stelle”. E saranno in 16 i sardi del Movimento nella prossima legislatura.

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Per il Senato si affermano Maria Vittoria Bogo (nord Sardegna), Emiliano Fenu (centro Sardegna) e lo scrittore Gianni Marilotti (sud). Per la Camera il Movimento elegge i due uscenti Emanuela Corda e Andrea Vallascas, più Lucia Scanu, Alberto Manca e Paola Deiana. Poi due avvocati, Mario Perantoni a Sassari e Mara Lapia a Nuoro, il giornalista Nardo Marino a Olbia, l'allevatore Luciano Cadeddu a Oristano, Pino Cabras a Carbonia e il velista Andrea Mura a Cagliari. Nel collegio unico proporzionale riescono a entrare Ettore Antonio Licheri ed Elvira Evangelista.

Roboante e anche simbolica, di ciò che è stata questa storica tornata elettorale, la vittoria della Bogo, blogger e responsabile dei servizi sociali e culturali del Comune di Posada che col 41,2% ha superato il candidato del centrodestra Antonio Moro (31,8%), giornalista dell'ufficio stampa del Consiglio regionale, e doppiato quello del Pd, il presidente del parlamento sardo ed ex sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau (19%), uno dei candidati eccellenti esclusi.

Il voto non ha premiato neppure i presidenti di commissione Franco Sabatini (Pd), Antonio Solinas (Pd), Raimondo Perra (Psi), il consigliere regionale di Art.1-Mdp Luca Pizzuto e quello di FI Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci. La frana del Pd (il centrosinistra sotto il 18%) ha portato a meno della metà degli eletti rispetto al 2013 (erano in otto). Ai rieletti Romina Mura (capolista Camera sud) e Giuseppe Luigi Cucca (capolista Senato) si aggiunge solo Gavino Manca (capolista Camera nord).

Mentre dentro il centrodestra Forza Italia elegge i capolista nei collegi proporzionali di Camera e Senato, Pietro Pittalis (nord Sardegna), il leader regionale Ugo Cappellacci (sud Sardegna) ed Emilio Floris (unico Senato) che conferma il posto conquistato 5 anni fa. Infine, nel Senato è eletto anche il segretario nazionale dei sardisti Christian Solinas (Lega-Psd’Az), mentre il collegio sud per la Camera sceglie Guido De Martini (Lega) il capolista di Fratelli d’Italia nel sud Sardegna per la Camera, Salvatore Sasso Deidda, portavoce regionale del partito.

Dal fronte indipendentista, dove non si presentavano né Progress né il Partito dei Sardi, i candidati del Progetto AutodetermiNatzione non hanno creato il “caso Sardegna” sulla stampa internazionale, sulla scia di quello corso e catalano, e si sono fermati intorno al 2,5%. “Solo il primo chilometro di una maratona appena iniziata” – ha detto alle agenzie stampa Anthony Muroni, ex direttore dell'Unione Sarda e portavoce del progetto, la lista che mette assieme per la prima volta otto sigle indipendentiste e autonomiste isolane, tra le quali anche Sardigna Natzione, guidata da Bustianu Cumpostu, soddisfatto del risultato. Nell'attesa delle regionali del prossimo anno, per una corsa verso Viale Trento piuttosto affollata.

Foto | Revol Web su Flickr