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Fondi alle low cost: per l’Europa sono illegali

  • Scritto da Effe_Pi

Secondo la Commissione di Bruxelles sono illegali gli aiuti che la Regione Sardegna ha concesso a Ryanair e ad altre compagnie tra il 2010 e il 2015.

Una mazzata per tutti coloro che vorrebbero vedere la Regione Sardegna finanziare le compagnie aeree, in particolare quelle low cost come Ryanair, perché aumentino (o almeno mantengano) le loro tratte da e verso l’isola. È di oggi, infatti, la notizia che secondo la Commissione Europea questo tipo di aiuti, già concessi tra il 2010 e il 2015 negli aeroporti sardi, sarebbero illegali. Questo infatti è l’esito dell'indagine approfondita avviata nel 2013 dalle istituzioni europee, per esaminare se il regime in questione fosse in linea con le norme europee sugli aiuti di Stato. Gli interventi pubblici a favore delle società non configurano aiuti di Stato quando avvengono a condizioni accettabili per un investitore privato (principio dell'investitore operante in un'economia di mercato). Dall'indagine della Commissione è emerso però che nessun investitore privato avrebbe accettato di finanziare un tale incremento di traffico aereo, né le connesse attività di marketing pagate dalla regione sarda e quindi "il finanziamento pubblico concesso dalla Sardegna configura un aiuto di Stato ai sensi delle norme Ue", ha spiegato Bruxelles.

In questo modo, tutti i tentativi di reazione di imprenditori e società civile, specialmente nel Nord Sardegna, per mantenere le basi Ryanair anche con aiuti regionali, in particolare ad Alghero, diventano sempre più impraticabili. Tra l’altro, l’uscita europea di oggi contraddice nettamente l’opinione di uno dei massimi esperti di trasporto aereo, venuta fuori nei giorni scorsi su richiesta del sindaco della città catalana: "pur essendo stata avviata un'indagine al fine di verificare se le condotte del gestore aeroportuale e dell'azionista pubblico fossero conformi al Trattato appare impregiudicata la possibilità che Regione e Sogeaal – aveva detto l’avvocato Ernesto Stajano - nel rispetto dei principi e orientamenti 2014, rispettivamente finanzino e sottoscrivano, in attesa del pronunciamento della Commissione, accordi co-marketing con vettori aerei".

La polemica in Sardegna era iniziata con l’aumento della tassa di imbarco nazionale, che dopo varie promesse non mantenute è stata ora “sterilizzata” dal governo per 4 mesi a partire dal prossimo 1 settembre. Proprio per compensare questo ulteriore balzello e la fine degli stanziamenti regionali si era chiesto alla Giunta Pigliaru di riproporre una forma di finanziamento che consentisse alle low cost di continuare a volare su Olbia, Cagliari e Alghero: la prudenza, almeno in questo caso, sembra a posteriori essere giustificata dalla sentenza di oggi. Ora rischio è che si apra una fase di incertezza sul futuro dei collegamenti garantiti in Sardegna da Ryanair e le altre compagnie a basso costo, ma è ancora presto per capire l'impatto reale e gli sviluppi legati alla decisione di Bruxelles. Nel frattempo, con le nuove linee guida sul trasporto aereo, la Giunta ha in previsione di utilizzare uno stanziamento di 10 milioni di euro per supportare le nuove rotte, ma dovrà trovare il modo per farlo senza incappare in un nuovo stigma da parte dell’Europa.

Foto: Pixabay | CC0 Public Domain