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Venne dagli USA l’ordine di uccidere Moro?

  • Scritto da Effe_Pi

L'ipotesi è stata fatta oggi davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta dal Pg di Roma, che chiede indagini sul funzionario Pieczenik.

Sono passati più di 36 anni dal rapimento e uccisione del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, e ora sono i giudici a ipotizzare che dietro la morte che ha cambiato la storia d’Italia ci sia stato un vero e proprio complotto portato avanti dagli Stati Uniti, per destabilizzare il paese e le stesse Brigate Rosse che l’hanno compiuto. C’è addirittura il nome del potenziale “ispiratore” dell’omicidio di Moro, che secondo quanto dichiarato oggi, davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta, dal procuratore generale presso la Corte d'Appello di Roma, Luigi Ciampoli, potrebbe essere il funzionario americano Steve Pieczenik.

Il magistrato ha affermato di aver chiesto alla Procura di Roma “di approfondire ai fini della configurazione di un reato la posizione di Steve Pieczenik che riteniamo possa essere l'ispiratore dell'omicidio di Aldo Moro". Pieczenik era il funzionario del Dipartimento americano spedito a Roma, durante il sequestro Moro, perché ritenuto uno dei massimi esperti di terrorismo. "La sua autoreferenzialità era esasperata e quasi schizofrenica - ha detto il procuratore - perché lui in una intervista a Giovanni Minoli su Rai Storia raccontò che Moro doveva morire perché in questo modo si sarebbero destabilizzate le Brigate Rosse. Noi abbiamo acquisito il cd di quell'intervista televisiva e tutto il girato completo e siamo convinti - ha concluso Ciampoli - che la sua posizione meriti un approfondimento da parte della Procura".

Il sequestro e l’omicidio di Moro cambiarono la storia del paese, non solo costringendo il Partito comunista di Enrico Berlinguer, allora fortissimo, ad accettare un “compromesso storico” del tutto diverso da quello immaginato dalla sinistra, ma anche istillando in tantissimi italiani, forse per la prima volta, il disgusto della politica, al posto della grande volontà di partecipazione che si era diffusa negli anni ’70. Non è quindi così inverosimile che chi voleva mantenere lo status quo potesse essere interessato all’operazione Moro: a via Fani, il giorno del rapimento, aggiunge il giudice Ciampoli, c'erano, “oltre alle Br, agenti dei servizi segreti stranieri, interessati a destabilizzare l'Italia".