IN Breve

Earth Day: in Italia la guerra delle emissioni

  • Scritto da Effe_Pi

Emissioni atmosferaL'ISPRA smentisce il risultato del raggiungimento in Italia degli obiettivi di Kyoto, ma l'ex ministro Ronchi contesta gli standard europei.

Oggi è l’Earth Day, la giornata mondiale della terra, e in tutto il pianeta è l’occasione per manifestazioni di salvaguardia dell’ambiente, con tanto di decalogo di comportamenti quotidiani per fare la propria parte, anche a livello individuale. Peccato che poi in Italia non si riesca mai ad avere certezze su nulla, e anche quando ci sono dei risultati positivi non manca mai la polemica sull’interpretazione degli stessi, i meriti da attribuire e il rapporto con le istituzioni sovranazionali. In questo hanno sempre un ruolo importante i media, come succede con la diatriba di questi giorni sui dati relativi alle emissioni di gas serra in atmosfera. Qualche tempo fa, la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, guidata dall’ex Ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, ha presentato il report Dossier Kyoto 2013, in cui annunciava che l’Italia “ha raggiunto gli obiettivi di Kyoto” per la riduzione delle emissioni, venendo ripresa con toni quasi trionfalistici da grandi testate come “Repubblica”.

Secondo la Fondazione, che ha come aderenti una lunga serie di consorzi, società e associazioni di categoria come l’Anev (le imprese che si occupano di eolico) e l’Aper (per le energie rinnovabili), il paese doveva ridurre del 6,5% le emissioni entro il 2012, e le avrebbe ridotte del 7% (rispetto al 1990) nel periodo compreso tra il 2008 e il 2012. Un grande risultato, insomma, se non fosse che la settimana scorsa anche l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), il principale ente pubblico che si occupa di ambiente, è uscito con un suo report sulle emissioni dal quale risulta esattamente il contrario: l’Italia infatti non avrebbe centrato gli obiettivi di Kyoto, essendosi fermata a una riduzione del 4,6% tra 2008 e 2012, a fronte di quel necessario 6,5% che secondo Ronchi e Fondazione erano già superati. Una smentita abbastanza clamorosa, che però non è stata evidenziata da giornali e tv, molti dei quali si sono limitati a sottolineare comunque il buon risultato raggiunto, o al limite a parlare di “flop”, ma senza ricordare il trionfalistico annuncio di febbraio.

L’unico quotidiano importante a mettere in relazione i due eventi è stato “Il Fatto Quotidiano”, con un articolo dall’eloquente titolo “Cambiamenti climatici: obiettivo Kyoto centrato? Un falso mediatico”, dove si leggeva tra l’altro che i dati ISPRA “smentiscono quanto presentato poche settimane fa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e ripreso a gran voce dai principali mezzi di informazione ovvero che l’Italia aveva centrato gli obiettivi di Kyoto. Il calcolo si basava su dati non ufficiali e su una metodologia diversa, non riconosciuta dalla Convenzione Quadro per i Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (Unfcc), senza alcuna rilevanza né tecnica né politica”. Peccato che questo articolo sia non solo scomparso velocemente da quelli in evidenza sul visitatissimo sito del giornale di Padellaro & Gomez, ma sia stato proprio eliminato dallo stesso portale web. Se si clicca sul link ancora presente su Google, infatti, si viene delusi da un “pagina non trovata”, che oscura l’unica voce “critica” sull’argomento, lasciando campo libero alla risposta “ufficiale” di Edo Ronchi, riportata da tutte le agenzie, in cui l’ex Ministro afferma che “il sistema di contabilizzazione  europea utilizzato da ISPRA -  che per gli impianti industriali soggetti alla direttiva ETS (Emissions Trading Scheme ) contabilizza dal 2009 non le emissioni reali, ma quelle assegnate come target -  comporta che le emissioni calcolate ai fini del Protocollo di Kyoto per il periodo di verifica 2008-2012, siano superiori a quelle reali, e misurate nello stesso inventario ISPRA, di ben 42 milioni di tonnellate di CO2 equiv. nei cinque anni considerati”, da cui deriverebbe il dato falsato del 4,6% contro il “reale” 7,5% lanciato a febbraio dalla Fondazione.