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Gli hacker attaccano la regione Sardegna

  • Scritto da Effe_Pi

HackerI "pirati" web hanno violato gli account di posta del capo ufficio stampa e del presidente dell'Isre.

Gli hacker attaccano la Regione Sardegna e i suoi profili istituzionali. È guerriglia sul web anche per le istituzioni sarde, che subiscono un sabotaggio da parte degli attivisti della rete, i quali ormai rappresentano il vero equivalente della contestazione dura degli anni ’70, come si è visto anche in occasioni recenti come quella del 19 ottobre. Gli hacker si sono impadroniti di profili come quello del capo ufficio stampa della Regione Sardegna, Giorgio Greco, e dell'ex deputato del Pdl Bruno Murgia, attuale presidente dell'Isre, l'Istituto etnografico sardo. Il rischio è che l'offensiva si estenda ad altri profili "istituzionali" in Sardegna, specie nei casi in cui le password d'accesso dei proprietari non rispondano a elevati criteri di sicurezza e siano più facilmente individuabili dai generatori automatici di password di cui sono dotati i sabotatori.

A Greco, che si è già rivolto alla polizia postale, è stato "rubato" il profilo Gmail, presto sostituito con informazioni in arabo: prima che il giornalista avesse il tempo d'intervenire, gli hacker hanno saccheggiato la sua mailing list, piena di contatti istituzionali, e sono riusciti anche a penetrare nel suo telefono cellulare di servizio, manipolando la rubrica e approfittando del fatto che le mail di lavoro erano consultabili anche dal portatile. Molti indirizzi e numeri sono stati cancellati, mentre partiva un'offensiva di "phishing" ai contatti di Greco: una lettera in cui gli hacker (con basi in Sicilia e in Nigeria, secondo quanto ricostruito finora) si spacciavano per il giornalista, inventandosi una disavventura di viaggio e chiedendo denaro.

Mail simili sono partite nella notte dalla casella di posta Gmail di Bruno Murgia, che ha centinaia di contatti fra i quali giornalisti e politici: in un italiano approssimativo, gli hacker - fingendosi l'ex parlamentare - sollecitavano denaro per aiutarlo a tornare in Italia da Plymouth (Gb). Nel frattempo anche il suo profilo era stato riscritto in arabo. Greco è uscito ad arginare le conseguenze dell'assalto modificando tempestivamente la password d'accesso al profilo. Certo, come attacco hacker da denunciare è un po’ pochino, e dimostra anche una certa ingenuità, oltre alla poca dimestichezza dei nostri rappresentanti istituzionali con gli strumenti tecnologici. In tempi di Wikileaks, in cui finiscono online i segreti dell’Fbi e dei servizi segreti internazionali, non è certo così strano che vadano online anche le mail dell’ufficio stampa della Regione: in questi casi, meglio non avere niente da nascondere, se no si rischia di finire come il governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, i cui “segreti” sono su web ormai da giorni, messi a disposizione di tutti da Anonymous.