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Open Data: la mappa del dissesto in Sardegna

  • Scritto da Effe_Pi

Dissesto SardegnaLa mappa del dissesto in Sardegna, dove l'81% dei comuni presentano profili di rischio e sono state censite dall'Ispra 1.523 frane che potrebbero creare problemi anche in futuro.

La Sardegna è una regione in cui l'81% dei comuni presentano elementi di rischio idrogeologico, legati in particolare a frane e smottamenti, come hanno dimostrato anche i tragici eventi legati al maltempo degli ultimi anni. Ovviamente, una cosa è dirlo altra vederlo segnalato con una mappa interattiva come quella che IteNovas propone oggi, in cui sono segnalate (con colore bianco e arancione) tutte le zone dell'isola in cui si sono verificate frane, al 31 dicembre 2011. Sono dati forniti dalla Regione sarda nell'ambito del progetto Open Data che interessa ormai quasi tutte le amministrazioni pubbliche, in nome della trasparenza. Passando sopra ciascuna delle aree colpite da fenomeni di dissesto si può vedere un codice cui è associata la frana ma soprattutto leggere un indicatore identificato come Rg con un numero da 1 a 4, che identifica il livello di rischio geologico generale legato a quel fenomeno. Ovviamente, più il numero è alto maggiore è il rischio che il fenomeno abbia sviluppi preoccupanti o comunque un "risveglio" futuro. Guardando la mappa, non c'è da stupirsi se i disastri legati al maltempo degli ultimi anni hanno colpito soprattutto la costa orientale della Sardegna: da Budoni in giù, e almeno fino a Muravera, è una continua macchia arancione con centinaia di frane più o meno attive (ma sono presenti anche Rg4). 

Del resto l'Iffi (Inventario dei fenomeni franosi in Italia), vero e proprio censimento di questa tipologia di dissesto, elaborato nel corso degli anni dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), dice che in Sardegna sono state censite 1.523 frane, di cui 409 nella provincia di Cagliari, 631 nella provincia di Nuoro, 70 nell'oristanese e 413 nell'area intorno a Sassari. Di queste, il 45,90% sono in stato di quiescenza, cioè "a riposo" ma possono potenzialmente tornare a creare problemi, mentre un altro 34,51% consiste di frane attive, riattivate o sospese: solo il 14,97%, invece, rientra nel novero di quelle "stabilizzate".