IN Breve

Comuni su Twitter: in Sardegna cinguettano il 7%

  • Scritto da Effe_Pi

Twitter SardegnaI municipi italiani iniziano a scoprire il più importante social network per le notizie ma con qualche limite.

I comuni scoprono Twitter, ma ancora con molti limiti. In Sardegna, circa il 7% dei 377 municipi si sono dotati di un account “ufficiale” sulla principale piattaforma di social “microblogging” presente su internet, ma a livello nazionale la percentuale è ancora più bassa ed è intorno al 6%. I comuni quindi “cinguettano” più che in passato, secondo una ricerca condotta dal laboratorio Ladest dell’Università di Siena, ma il fenomeno secondo gli stessi studiosi è ancora “di nicchia” pur se distribuito su tutto il territorio per quanto “con intensità diverse”.

Nell’isola quindi i comuni con Twitter sono meno di trenta, e ne mancano anche di grandi: tra quelli presenti, abbiamo Cagliari, Sassari, Oristano (da pochissimo), Bauladu, Bitti, Pula, Sedilo, Uri, Carbonia, Muravera, Sorso, Palau, Nulvi, Villasor, Villaurbana, Ottana, Guspini, Tergu, Ittiri, Bonorva, Berchidda, Sant’Antioco, San Gavino Monreale. In generale, la geografia dei profili riflette la struttura urbana, costituita da molte città di piccola e media dimensione: al momento della rilevazione, in Italia soltanto il 2% dei profili era attivato da comuni di grandi dimensioni (oltre i 600mila abitanti), il 4% da  comuni di medie dimensioni (tra 100mila e 600mila abitanti), il 42% da comuni di dimensioni medio-piccole (tra 10.000 e 100mila abitanti),  mentre il 53% e' avviato da comuni con meno di 10.000 abitanti.  

Le cifre dimostrano dunque che "la ridotta  dimensione demografica non costituisce una barriera alla diffusione  degli applicativi sociali", ormai utilizzati per qualsiasi tipo di campagna politica o sociale. A 'cinguettare' sul social network non sono solo comuni grandi come Cagliari, Sassari e Oristano, ma anche quelli più piccoli, specie nella fascia occidentale e vicino alla costa, da Pula a Bauladu, da Guspini a Sant’Antioco.  Non mancano poi su Twitter costellazioni di piccoli comuni periferici,  spesso senza un marcato profilo socio-economico, forse sbarcati sui social per la presenza di comunità locali forti, personalità politiche trainanti, associazioni dinamiche e una progettualità condivisa.