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Resistance: il corto di Riccardo Barracu in un compendio

  • Scritto da Paolo Ardu

Sinossi e impressioni del regista di "Resistance", cortometraggio sull'irrazionalità della violenza che omaggia il cinema tedesco d'avanguardia con la sua fotografia

Una nenia ossessiva sul cinguettio degli uccelli. Gesti e scene si ripetono in due non-luoghi, chiusi e isolati. Due bunker in chiaroscuro dove la violenza ha un medesimo copione.

Due cast per due storie parallele unite da un tema comune: la sopraffazione dell'uomo sull'uomo. Questo è “Resistance”, il cortometraggio (8 minuti) di Riccardo Barracu, regista sardo diviso a metà tra l'isola e Berlino, dove attualmente risiede. Assistito da Katia Luciano, Benedetta Baiocchi e Debora Mura per la produzione e il casting, ha scelto Mirco Levehagen, Oliver Chwat, Gigi Corsini, Antonio Manchinu, Nicola Migheli e Gianni Mura per metterlo in scena e le voci fuori campo dello stesso Chwat e di Tom Williamson per raccontarne le contraddizioni.

Perché la resa alla violenza non pare offrire possibilità di comprensione e la resistenza, in questo caso, non è lo sforzo per opporsi o contrastare qualcuno o qualcosa, ma la capacità di sopportare, di reggerne il peso.

Un peso che trascina però verso l'abisso. “Si, ed è per questo che per essere migliori come persone dobbiamo lavorare su noi stessi, sia singolarmente che collettivamente”. ”Perché è nell'anima umana che si cela la cattiveria, ed è nell'oscurità del sotterraneo che il male si genera” – conclude il regista originario di Santu Lussurgiu.

Le riprese e la fotografia, curate da Lorenzo Francesconi e Virginia Vannucchi (per la color correction) nella parte girata in Germania e da Giovanna Manca per quella italiana, sono i segni distintivi di un corto dalla narrazione lineare che omaggia il cinema tedesco d'avanguardia. Quello espressionista, con la contrapposizione e compensazione tra bianco e nero, con le immagini semplificate nella staticità dell'azione che si mischiano alle musiche sperimentali, arrangiate e mixate da Andrea Porcu, in collaborazione con la casa di produzione discografica indipendente Trasponsonic di Macomer.

Il progetto, nato nel 2014 da un invito al festival internazionale Ars Resistence Shoah di Reggio Emilia e sostenuto da una coproduzione tedesca-svedese (Svärta), nel 2015 è stato presentato al COFFI - Italian Film & Art Festival di Berlino e, di recente, in collaborazione con l'Istituto italiano di Cultura, proiettato nello storico cinema Babylon, e poi nel Circolo sardo di Berlino, per un'iniziativa sul tema storico della Resistenza, insieme alla scrittrice Paola Soriga e al giornalista Daniele Abbruzzese.