IN Breve

I Winstons tra nostalgia e psichedelia

  • Scritto da Effe_Pi

La recensione del nuovo disco di tre musicisti italiani che si celano dietro pseudonimi anglofoni e rievocano sonorità datate riuscendo a renderle ancora fresche e attuali.

Di Giovanni Graziano Manca

Recensione di The Winstons - Winstons (data di uscita: 15 Gennaio 2016)

Genere: Pop Psichedelico/British Progressive

Enro Winston, Rob Winston e Linnon Winston sono gli appellativi anglofoni che celano le vere (italiane) identità degli artefici di questo sorprendente e interessante disco appena uscito. Enrico Gabrielli, Roberto Dell’Era e Lino Gitto, che si dedicano rispettivamente alle tastiere, fiati, basso, chitarre e percussioni, mostrano con questo The Winstons, di amare particolarmente le sonorità vintage del pop britannico fine anni Sessanta – primi Settanta. Circostanza che non deve stupire, peraltro: si tratta in effetti di una varietà musicale che tanto ha influenzato, nei decenni successivi a quello in cui è sorta, un numero incalcolabile di gruppi rock fino ai giorni nostri. Gabrielli, Dell’Era e Gitto mostrano peraltro di sapere quanto sicura e soddisfacente in termini di gradimento possa essere un’operazione di recupero di “vecchie” sonorità come quella che hanno appena teminato, soprattutto in una temperie avara di novità musicali veramente interessanti e originali come la nostra. Occorre anche precisare, da un lato, che nel disco che si esamina la ripresa di antichi suoni non consiste in una pura e semplice trasposizione di antichi modelli sonori ma contribuisce a creare un’amalgama che suona oggi fresco e attuale all’ascolto, dall’altro come il tutto sia stato compiuto in modo talmente consapevole e magistrale da far pensare addirittura all’utilizzo di strumenti o sistemi di registrazione d’epoca. 

The Winstons contiene in se il rock jazz di Canterbury, il progressive rock dei primissimi anni, la psichedelia, venature tardo beat e jazz, tracce di Doors ed anche altro. Tutti i brani sono ugualmente convincenti e ognuno di essi, una volta inserito il CD nel lettore, può magicamente rievocare atmosfere sonore di grande fascino (quelle di una Londra di altri tempi, per esempio), effetto che riesce alle migliori colonne sonore del cinema. Grande e consigliatissimo disco, buono per i nostalgici quanto per tutti coloro che respirano a grandi boccate solo la musica dei nostri giorni.