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Nel Cane di Fonni l’origine genetica di tutti i sardi

  • Scritto da Effe_Pi

Una ricerca mostra le peculiari caratteristiche di questa razza autoctona associandole a quelle degli abitanti dell’isola, che avrebbero le loro radici in Persia ed Ungheria.

Il genoma dei sardi? È tutto nel Cane di Fonni, e seguendo questa traccia genetica le origini degli abitanti dell’isola sembrano da ricercare nell’antica Persia e in Ungheria. A dirlo, è uno studio di ricercatori delle Università Statale di Milano, di Sassari, Chieti e del National Human Genome Research Institute (USA), secondo i quali il genoma canino funziona come una mappa, dimostrando che gli antenati di questo tipo di cani, una razza originaria della Sardegna, vivevano nelle stesse aree geografiche da cui migrarono le popolazioni umane sarde. Non si tratta di una specie che sia stata sottoposta ad un sistema intensivo di selezione artificiale, ma piuttosto si è sviluppata a fianco della popolazione umana della Sardegna (il cui Dna è particolarmente ambito), influenzata dall’isolamento geografico, dal suo adattamento all’ambiente circostante e dall’attitudine mostrata per i comportamenti desiderati dai proprietari.

Cani e umani: origini in Persia ed Ungheria

Il sequenziamento del genoma del Cane di Fonni ed il confronto dei suoi dati con quelli di altre 27 razze canine ha portato i ricercatori ad individuare un’origine filogenetica comune con il Levriero Persiano (Saluki) ed il Kommondor, un guardiano di greggi originario dell’Ungheria. Queste evidenze concordano con recenti studi di genetica umana sull’origine dei Sardi. “La comprensione dell’origine geografica del cane e dell’uomo può fornire un nuovo strumento di comprensione dell’origine genetica di caratteri complessi e di patologie rare in entrambe le specie”, ha dichiarato il responsabile della ricerca, Elaine A. Ostrander.
Inoltre, i ricercatori hanno dimostrato che il cane di Fonni condivide caratteristiche genomiche equivalenti a quelle di altre razze riconosciute ed apprezzate, fornendo un’evidenza di come l’isolamento geografico e la selezione antropica per peculiari caratteristiche comportamentali, quali la difesa delle greggi e l’attitudine alla protezione, abbiano contribuito alla formazione di questa originale razza canina.

Preservare il Cane Fonnese, razza tipica sarda

I ricercatori si augurano quindi che queste ricerche possano contribuire alla valorizzazione e conservazione del patrimonio genetico del “Cane di Fonni”.
Questa è infatti una delle razze canine più particolari tra quelle italiane, ed è nota sul territorio anche come Cane Fonnese, Pastore Fonnese o Cane pastore sardo; esiste in diversi colori, ed è caratterizzato da una tipica intensità nell’espressione facciale , oltre alla propensione istintiva per i compiti di guardia e la diffidenza verso gli estranei. I dati storici fanno risalire la presenza di questi cani, nei dintorni di Fonni, almeno alla metà del 19esimo secolo: il Cane Fonnese ha un folto gruppo di appassionati che hanno l’obiettivo di preservare la razza, che secondo gli studi effettuati è caratterizzata da importanti comunanze morfologiche, proprio quelle che contraddistinguono le razze canine pure.
Il gruppo di ricerca italiano, costituito da Paola Crepaldi, Michele Polli e Stefano Marelli del dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Milano, da Raffaella Cocco e Sara Sechi della Sezione di Clinica Medica del dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Sassari e da Alessandro Di Cerbo dell’Università G. D’Annunzio di Chieti, ha lavorato in collaborazione con i ricercatori del National Human Genome Research Institute (NIH di Bethesda) costituito da Dayna L. Dreger, Brian W. Davis e Hiedi G. Parker coordinati da Elaine A. Ostrander.

Foto: Il “Cane di Fonni”- Credit "Gli Antichi Molossi kennel" tramite Università di Milano