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Ambiente: polemica Arpas, Ispra prende le distanze

  • Scritto da Effe_E

Pala eolicaUn intervento del Direttore dell'istituto nazionale scatena la polemica, ma Ispra precisa: nessuna critica all'agenzia.

È polemica sulla gestione dell’Arpa Sardegna, l’agenzia per l’ambiente della regione sarda: subito dopo le elezioni, finisce infatti sotto accusa quello che dovrebbe essere il principale strumento delle istituzioni sarde per tutelare le risorse del paesaggio. A mettere nel mirino l’agenzia, un intervento in Parlamento del direttore dell’Ispra (l’ente nazionale che coordina tutte le Arpa), anche se l’istituto con sede a Roma adesso smentisce.
L’ufficio stampa dell’ente infatti precisa che “in relazione agli articoli di stampa recentemente pubblicati su presunte dichiarazioni del Direttore Generale dell’Ispra, Stefano Laporta, in merito all’operato” dell’Arpas, alla Camera non c’è stato “alcun rilievo in merito alle attività svolte da Arpa Sardegna né il dr. Stefano Laporta, nella medesima sede, ha espresso alcun giudizio negativo sull’operato della stessa agenzia”.

La vicenda era infatti iniziata quando Laporta aveva dichiarato alla Camera che “l'esperienza di coordinamento tra Ispra e le agenzie Regionali è stata sinora ricca di tanti episodi di successo”, ma con dei casi limite come quello di “un'agenzia Regionale che a fine 2013 ha ritirato la delibera di approvazione dell'atto convenzionale, finalizzato al supporto all'Ispra per l'espletamento dei controlli Aia (Autorizzazione integrata ambientale, Ndr) statali”. Un riferimento chiaro all’ente sardo, seppur indiretto, ripreso da alcune testate dell’isola, come Sardinia Post e La Nuova Sardegna, con critiche esplicite all’agenzia per non aver dato seguito “alla convenzione con l'Ispra relativa ai controlli su siti industriali come Saras, E.On. e Portovesme”, nonostante l’Arpas costi ai cittadini sardi “21 milioni di euro all’anno” e il suo direttore, Bruno Simola, possa contare “su oltre trecento dipendenti e ben 45 dirigenti, uno ogni sei contrattualizzati”.

Un attacco duro, che nell’immediato post elezioni potrebbe anche preludere a un cambio della guardia dell’agenzia regionale, in passato al centro di indagini giudiziarie: l’Ispra però non ci tiene ad essere identificata come il mandante o l’esecutore di questo attacco, quindi prende le distanze ulteriormente, quando precisa che la relazione del suo direttore generale non parlava in particolare della Sardegna ma sottolineava “la situazione di generale criticità, dovuta a carenze di sostenibilità economico-finanziaria e normativa, che ha determinato e determina numerose difficoltà operative nella conduzione dei controlli, in un quadro di completa sintonia tra Ispra e tutte le agenzie regionali di volta in volta coinvolte”.