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In Sardegna l’integrazione dei migranti inizia dai cosmetici

  • Scritto da Anna Maria Cantarella

ALOE è il progetto che sfrutta i segreti della cosmesi made in Sardegna per contribuire all’integrazione di migranti fasce deboli.

La tradizione mediterranea con le sue piante e i fiori custodisce segreti preziosi per la cosmesi. I nostri antenati li conoscevano benissimo e infatti utilizzavano le piante officinali tipiche della macchia mediterranea sarda da secoli conosciute per le loro proprietà. Oggi il progetto ALOE, del Centro Italo Arabo Sardegna, intende contribuire al percorso di integrazione e sviluppo delle fasce più deboli a rischio emarginazione con particolare attenzione ai migranti ospiti del territorio sardo. La cosmesi e i rimedi naturali della tradizione mediterranea diventano quindi il mezzo per realizzare un percorso condiviso per sostenere l’integrazione dei più deboli, in particolare delle donne.

I popoli che, storicamente, condividono le stesse radici mediterranee possono così iniziare un percorso di comunanza a partire dalla condivisione degli antichi saperi e dei metodi della tradizione officinale della Sardegna e delle aree di provenienza. In questo modo la comunità si farà portavoce di questi antichi saperi in un vicendevole scambio che vedrà attivarsi un proficuo scambio di conoscenze e competenze che potranno poi essere spese sul mercato grazie lavoro di coltivazione e realizzazione di prodotti cosmetici della tradizione mediterranea. Lo scopo è duplice: i beneficiari potranno sia contribuire alla raccolta e divulgazione degli antichi saperi tradizionali sulla medicina e la cosmesi naturale, sia ampliare le loro conoscenze sulle tecniche e i metodi di coltivazione e lavorazione dei prodotti.

Il progetto ALOE ha ricevuto il contributo della Fondazione di Sardegna e prevede lo svolgimento di diverse attività tra cui una prima fase di analisi e raccolta degli antichi saperi tradizionali della medicina e della cosmesi naturale basata sulle piante officinali locali. A questa seguirà una fase di attività formativa vera e propria con laboratori pratici e workshop. Infine si realizzerà un orto sinergico per la produzione di piante officinali presso la sede del centro di accoglienza temporaneo Sa Canna a Jerzu.

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Ulteriore scopo del progetto sarà anche coinvolgere target di progetto e le autorità locali nella raccolta dei dati utili all’analisi del territorio in riferimento al settore della cosmesi naturale in Sardegna, oltre al coinvolgimento e alla sensibilizzazione della cittadinanza con workshop tematici e divulgazione di un testo-raccolta sugli antichi saperi tradizionali.

Non è questa la prima volta che la Sardegna propone progetti di questo tipo. È recente il progetto di creare integratori e cosmetici dagli scarti della vinificazione che è stato inserito nel programma ENI Cbc Med per gli aiuti ai piani di cooperazione internazionale dell’area del Mediterraneo. Ricordiamo anche il progetto sardo per i farmaci e i cosmetici a base di bava di lumaca dell’Istituto zooprofilattico sperimentale sardo (IZS) in collaborazione dell’Università di Ferrara e di privati, che nel 2018 è arrivato al primo posto nel bando di selezione del Ministero dell’Istruzione.