IN Breve

Cosa succede col contagio da Coronavirus a Suelli?

  • Scritto da Effe_Pi

Il piccolo comune della Trexenta ha un'altissima incidenza di casa di Covid rispetto alla popolazione, tra le cause la presenza di una casa di riposo ma non solo.

Un piccolo centro di 1114 abitanti con tantissimi contagiati, di cui addirittura non è al momento certo il numero. E' Suelli, nella Trexenta, paese duramente colpito dal Covid - 19, con dubbi di alcuni cittadini sulla gestione dell'emergenza a livello locale. Le vittime - a partire dal 18 novembre - quando si sono trovati i primi positivi nella casa di riposo per anziani “Santa Teresa D’Avila”, ubicata in via Mandas, di proprietà dell’istituto religioso “Suore del Getzemani” che ha sede legale a Sassari, sono state già sei, tutte tra gli ospiti.

LEGGI ANCHE | Morire in Sardegna ai tempi del Covid ma senza virus

I 32 anziani ospiti sono risultati tutti positivi, almeno 4 di loro sono ricoverati a Cagliari, ma sono state contagiate anche le 4 suore che gestiscono la struttura e i 12 dipendenti. Secondo testimonianze locali i tamponi effettuati dalla Usca su tutti i familiari dei dipendenti hanno riscontrato parecchi casi, ma al momento non esiste un bollettino ufficiale sul numero dei contagi e nemmeno un servizio di assistenza comunale di qualche tipo per i molti barricati nelle loro abitazioni con la febbre e i sintomi. Il sindaco - Massimiliano Garau - il 2 dicembre ha emesso un'ordinanza urgente per affidare a una ditta esterna la casa di riposo, per tutto il tempo necessario alla risoluzione della situazione di emergenza in atto, assicurando i livelli essenziali di assistenza e tutela della salute in favore degli ospiti (servizi di somministrazione delle terapie, approvvigionamento e controllo dei farmaci, servizio di cucina, servizio di igiene personale e pulizia e disinfezione degli ambienti). E' stata scelta per questo la cooperativa sociale “Lago e Nuraghe” di Senorbì.

Il problema è che nonostante questa situazione che si può sicuramente definire grave, a Suelli proseguono attività come cresime e prime comunioni, che secondo "La gazzetta del Medio Campidano" (e le testimonianze che abbiamo ricevuto) si sono tenute nella parrocchia di San Pietro il 7 e l'8 dicembre, accogliendo nel primo caso anche l'arcivescovo di Cagliari, monsigor Baturi, che ha benedetto il murale realizzato in paese e dedicato alla figura di San Giorgio. Occasioni di potenziale assembramento autorizzate, quindi, mentre non è stato ancora avviato uno screening sull'intera popolazione, nonostante la situazione epidemiologica dovrebbe suggerirlo. Il giovane parroco di Suelli, nonostante diversi inviti da parte di cittadini preoccupati, non ha inteso rinviare queste celebrazioni e da 4 anni somministrerebbe la comunione direttamente in bocca ai fedeli, pratica che non sarebbe stata sospesa nemmeno negli ultimi 9 mesi di emergenza.

Foto | New York National Guard su Flickr