IN Breve

Estate sarda, i passeggeri dei voli privati entrano senza tampone

  • Scritto da Effe_Pi

Un corridoio speciale per chi arriva, già dal 21 maggio, nell’isola con voli Vip, mentre rischiano di restare bloccati gli altri turisti e gli emigrati sardi intenzionati a rientrare per le ferie.

Certificato di negatività. È il principale argomento del periodo, nella Sardegna che si avvicina all’estate e le cui istituzioni tengono duro nel chiedere una qualche documentazione da parte dei turisti, per attestare che non siano contagiosi da coronavirus. Un certificato che secondo il presidente della regione, Cristian Solinas, è già realtà, visto che dal 21 maggio l’isola ha riaperto ai voli privati, e a decine – afferma – da tutto il mondo, si stanno presentando con il loro certificato di negatività, in base “a protocolli con le società di gestione degli aeroporti”.

LEGGI ANCHE | Solinas: “patente sanitaria per i turisti”, ma l'Iss lo smentisce

Ma è proprio così? Non esattamente, a leggere il protocollo dei controlli citato dallo stesso presidente: se i viaggiatori dei voli privati hanno un certificato di un test molecolare effettuato nei 5 giorni precedenti all’arrivo, allora tutto a posto. Il problema sorge se non lo hanno, in questo caso infatti è la regione sarda ad impegnarsi per fargli il tampone. Bene direte, anche se tutto ciò sarebbe a spese dei contribuenti sardi, ma in realtà la situazione è un po’ diversa: infatti, i turisti “di lusso” dei voli privati devono solo dichiarare di essere disposti a farsi testare, ma il tampone non viene fatto in aeroporto e loro sono quindi liberi di uscire e di muoversi liberamente sul territorio sardo. La regione si riserva di chiamarli per fare il test, ma sul quando non ci sono certezze, e nel frattempo se sono contagiosi scorrazzano liberamente tra spiagge e centri abitati.

Insomma, c’è un vero e proprio corridoio speciale per questi passeggeri, mentre in effetti il normale turista o addirittura l’emigrato sardo intenzionato a rientrare per l’estate rischia di doversi districare in una babele di certificazioni, esami, controlli se non addirittura essere sottoposto a quarantena, come previsto in altre gettonate mete turistiche europee. Il sogno dei vari Briatore e di chi pensa alla nostra isola come “meta Vip”, insomma, piuttosto che come una terra di accoglienza per viaggiatori possibilmente rispettosi del suo territorio e della sua cultura.

Foto | David Brossard su Flickr