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Sardegna, i sindacalisti Alcoa barricati sul silos

  • Scritto da Effe_E

Portovesme | Foto Alessandro Cani (© BY-NC-ND 3.0 IT)

La protesta a Portovesme: l’industria dell’alluminio è ferma dal 2012.

da La Stampa

Sono saliti in cima al silos perché protestare da terra non basta più. Rino Barca, Roberto Forresu e Daniela Piras, segretari provinciali di Fim, Fiom e Uil, sono barricati da ore a sessanta metri d’altezza, nel cuore dello stabilimento Alcoa di Portovesme, in provincia di Carbonia-Iglesias. Nel mirino dei sindacalisti ci sono i rinvii della multinazionale svizzera Glencore, che dovrebbe rilevare gli impianti del colosso statunitense dell’alluminio ma pretende delle agevolazioni sul prezzo dell’energia. Il via libera - complicato, perché Bruxelles considera gli sconti alla stessa stregua degli aiuti di stato e li autorizza per 3 anni e non 10 come richiesto dagli svizzeri- non arriva, e l’industria è ferma dal 2012. 

Alle 3 di notte, così, i rappresentanti dei lavoratori hanno scalato il silos. I motivi, li riassume il segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli: «I continui rinvii di Glencore, Alcoa che non consente alternative a nuovi investitori. Il Piano Sulcis fermo al palo. Per i lavoratori - prosegue - resta solo la disperazione di vedere stabilimento chiuso e la fine degli ammortizzatori sociali e di ogni reddito per centinaia di famiglie. Lo avevamo detto, se qualcuno pensa di dividere o di avere senza soluzioni la resa dei lavoratori ha sbagliato i conti». 

Il primo risultato è arrivato attorno alle 11 del mattino. Il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi ha sollecitato una risposta da parte della Glencore e confermato il massimo impegno per l’occupazione nel Sulcis. In una nota, la Guidi - che ha visto i vertici della multinazionale svizzera pochi giorni fa - ha confermato che «l’impegno del governo per dare prospettive all’Alcoa di Portovesme non solo è confermato, ma proseguirà fino alla individuazione di una soluzione che dia risposte concrete alle esigenze occupazionali e di sviluppo del territorio coinvolto».