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I paesi dell’interno Sardegna e il contagio immaginario

  • Scritto da Effe_Pi

Nonostante regione e parte dell’opinione pubblica continuino a negare il problema, sempre più piccoli centri dell’oristanese e di altre zone hanno malati di Covid anche in condizioni serie.

La nuova ondata di contagi da Covid – 19 in Sardegna è peggiore dal punto di vista numerico di quella di marzo e aprile: le cifre non mentono, solo ieri i nuovi casi nell’isola sono stati 66, e nell’ultima settimana non si è quasi mai scesi sotto i 50. Al di là delle cifre sui turisti rientrati nelle regioni di appartenenza e di quelli in quarantena in terra sarda, protagonisti di un dibattito a tratti stucchevole su complotti e untori, il problema riguarda anche i residenti, e a testimoniarlo sono i molti casi – alcuni dei quali gravi – che negli ultimi giorni si stanno scoprendo in zone anche molto lontane dalla Costa Smeralda, come ad esempio l’oristanese.

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L’aumento dei numeri in una zona che nei mesi scorsi era stata praticamente a contagio zero, è particolarmente preoccupante, per la presenza di una consistente fetta di popolazione anziana, quindi ad alto rischio, e soprattutto per la scarsità di strutture sanitarie pronte ad affrontare un importante afflusso di pazienti colpiti dal virus. Otto casi nella sola Palmas Arborea, e poi contagi a Santa Giusta – con un cinquantenne ricoverato a Cagliari in gravi condizioni – a San Vero Milis, Cuglieri, Seneghe, Marrubiu, due a Tramatza e da ultimo Bonarcado e tre a Nurachi, con un altro ricoverato.  

Numeri in prospettiva preoccupanti, se non si riesce a rompere la catena del contagio, come preoccupante è anche l’atteggiamento delle istituzioni regionali e di una parte importante dell’opinione pubblica, che rifiutano di ammettere il problema, parlando di un complotto diffamatorio della stampa contro la Sardegna, fatto per danneggiare l’ultima parte della stagione turistica. Il dibattito dei giorni scorsi in consiglio a Cagliari è risultato surreale per tutti coloro che nei paesi dell’interno Sardegna, dalla provincia di Oristano al Nuorese, continuano a vedere le cifre e il numero di centri coinvolti aumentare, mentre in regione si parla di chiedere i danni ai giornali e di un “finto” focolaio in Gallura, che invece è esistito e rischia di coinvolgere il resto dell’isola, partendo proprio da quei locali per “Vip” che nessuno ha voluto chiudere prima che fosse troppo tardi.

Foto | Giovanni Musio su Flickr