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NO CEMENTO A BOSA: UNA PETIZIONE

  • Scritto da Effe_Pi

Bosa TentizzosAllarme e proteste per il rischio cementificazione sulla costa occidentale dell'isola.

Rischio colata di cemento a Bosa, dove presto pottrebbero sorgere borghi, ville a campi di golf nel bel mezzo di una zona protetta. La mobilitazione contro il progetto, portato avanti dalla società Condotte, è già partita, con pressioni politiche e una raccolta di firme sul sito Avaaz per la petizione "No alla colata di cemento sulla costa di Bosa", già firmata da 714 persone, che verrà poi consegnata al Ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando. A fare da "testimonial" sul sito è Fabrizio Carbone, giornalista, documentarista, tra i fondatori del Wwf Italia, già consigliere nazionale di Lega per l'Ambiente, Lipu e Wwf, oggi in pensione.

Carbone ha deciso di firmare la petizione perché è "assolutamente insostenibile continuare a costruire infrastrutture in aree naturali e depauperare così il nostro patrimonio di natura, arte e cultura. In Europa un affronto alla bellezza del paesaggio e delle coste marine così come previsto dal progetto di Condotte non sarebbe più possibile, mentre in Italia non si vede neppure da lontano un cambiamento di rotta per salvaguardare natura e offrire turismo di qualità per tutti. Invitiamo perciò a firmare questa petizione per salvare da una colata di cemento la parte più intoccata e naturale della Sardegna, la costa occidentale a pochi passi da Bosa sulla strada panoramica per Alghero".

La petizione, concordata con le associazioni InBosa e Salviamo Tentizzos (dal nome della zona interessata) serve a bloccare un'edificazione in area protetta come Sic (sito di importanza comunitaria) e Zps (zona di protezione speciale), che è quella che si trova a monte della panoramica, mentre a valle cioè a mare, il progetto prevede "un campo da golf a 18 buche in zona dove ci sono rocce e macchia mediterranea". Il mese scorso il ministro Orlando è stato anche "interrogato" da due suoi autorevoli compagni di partito (il PD), vale a dire Luigi Manconi e Luigi Zanda su questo argomento, e l'associazione InBosa ha riproposto con forza che nell'area venga costituito un parco naturale, visto che già oggi ci sono "tutti i suoi vincoli ma nessuno dei suoi vantaggi".