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Energia verde: Sardegna ai vertici per le rinnovabili

  • Scritto da Effe_Pi

L'isola si piazza al quarto posto in Italia tra le regioni con la maggiore produzione pro capite di energie "pulite", con 1.038 watt per abitante, nel settore operano circa 2.000 imprese sarde.

L’energia prodotta in Sardegna diventa sempre più verde. Sono infatti ben 1.083 i watt prodotti, per ogni abitante, da fonti rinnovabili quali eolico, fotovoltaico, geotermoelettrico e biomasse, inclusa la parte dei rifiuti non biodegradabili e ad esclusione dell’idroelettrico: questi dati portano l’isola al quarto posto in Italia in questo tipo di produzione “green” alle spalle del Molise, la Basilicata e la Puglia. Ad oggi sono circa 2.000 gli imprenditori sardi che operano nel settore (erano 2.663 nel 2014), che fabbricano motori, generatori, turbine, pannelli fotovoltaici e producono energia, recuperano e riciclano rifiuti e, soprattutto, installano e garantiscono la manutenzione di impianti elettrici.

A certificare questi importanti risultati, un rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato,  che ha rielaborato i dati di Terna e Movimprese dell’inizio del 2015. Agli ultimi posti della classifica, la potenza generata pro capite più contenuta si registra in Lombardia con  299 watt per abitante,  nel Lazio con 248, in Valle d’Aosta con 201 e Liguria con 113; in generale, il Mezzogiorno presenta una potenza da fonti rinnovabili doppia (+99,5%) rispetto a quella del Centro Nord. Nei vari settori di produzione, la Sardegna occupa una posizione di spicco anche nell’eolico (terza in Italia con 599 watt), nel fotovoltaico (settima con 440 w per abitante), nell’idrico (nona con 280 w) e nelle biomasse (dodicesima con 54 w).

“Nonostante il netto taglio agli incentivi degli ultimi anni – ha sottolineato la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – i numeri sottolineano la vivacità di un comparto che punta sull’eco-efficienza e sulle energie rinnovabili e che offre grandi potenzialità di sviluppo alle piccole imprese, sia in termini di innovazione, sia per il mantenimento dei posti di lavoro”. Per proseguire la crescita di questo “sistema” – ha continuato Folchetti, è necessario “garantire maggiore stabilità al comparto, anche mediante la rimodulazione degli incentivi con percentuali che dovrebbero variare in funzione dei risparmi energetici effettivamente conseguibili dai singoli interventi”.