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Macomer, complesso di Tamuli

Macomer, complesso di Tamuli | Foto Flickr Wiseguy (© BY-NC-ND 3.0 IT)

L'area archeologica è situata in posizione rilevata, nella regione del Marghine, nella Sardegna centro-settentrionale.

Il contesto ambientale:
L'area archeologica è situata in posizione rilevata, nella regione del Marghine, nella Sardegna centro-settentrionale.

Nel dettaglio:
Il complesso, di particolare grandiosità e importanza, comprende tre tombe di giganti, un nuraghe e un villaggio.

La tomba I presenta un corpo tombale allungato e absidato, includente una camera funeraria e un'ampia esedra semicircolare antistante.
Il corpo tombale è orientato a SE (lunghezza m 14,40; larghezza m 7,32/7,10), il semicerchio dell'esedra (corda m 14,60; freccia m 7,10) presenta lungo il perimetro un sedile formato da 27 blocchi, 14 nell'ala sinistra e 13 in quella destra.

Al centro dell'esedra, l'ingresso alla camera funeraria è dato da una lastra forata dal portello trapezoidale, sopra una soglia rialzata.
La camera funeraria rettangolare (lunghezza m 9,50; larghezza m 1,30) conserva, in prossimità dell'ingresso, un solo ortostato finemente squadrato, mentre la lastra di testata si conserva solo parzialmente (larghezza m 1,41/1,40; altezza m 0,92; spessore m 0,26); presenta cornici in rilievo negativo e, in prossimità degli spigoli superiori, due triangoli ribassati.

Al centro dell'esedra giace il concio a dentelli che sovrastava la lastra d'ingesso, con rientranza nella faccia anteriore, quattro dentelli alternati a tre incassi e una breve risega nella faccia posteriore; nell'area dell'esedra e tutt'intorno alla tomba si trovano il chiusino e numerosi conci ben lavorati di diversa forma.

Si dispongono in parallelo al lato s. della tomba sei betili conici: i tre più grandi (altezza m 1,24/1,40) mostrano due bozze mammillari.

Della tomba II, anch'essa disposta a S/E, invasa dal crollo e dalla terra, è possibile individuare il profilo del corpo tombale absidato e dell'esedra.

Il corpo tombale (lunghezza m 11,40) - con profilo esterno delimitato da una bassa crepidine - racchiude il corridoio funerario (lunghezza m 8,20; larghezza m 0,85); questo conserva la soglia d'ingresso (lunghezza m 1,20; larghezza m 1,54), rialzata di m 0,10 rispetto al piano pavimentale, e una lastra della parete s. ben lavorata nella faccia a vista.

Nell'emiciclo dell'esedra (larghezza m 14,50) si trovano alcune pietre piatte e levigate che facevano parte della pavimentazione della camera funeraria interna.

La tomba III, forse una sepoltura dolmenica, è in pessimo stato di conservazione.

Orientata a SE, la sepoltura (lunghezza m 8) conserva, appena leggibile sul fondo, la camera funeraria (lunghezza m 2,20; larghezza m 1,75) con pareti a filari e lastra di testata (lunghezza m 1,35; larghezza 1,05; altezza 0,41) affiancata da due blocchi di trachite.

A breve distanza dalle tombe di giganti, su un affioramento roccioso, si erge il nuraghe.

Il monumento, di tipo complesso, è costituito da un mastio e da un bastione bilobato addossato sulla fronte (m 16,30 x m 12,50; altezza m 2,15).

Al mastio, di pianta circolare schiacciata (diametro m 8,60/9,50; altezza m 1,75) si accede mediante un ingresso, orientato a SE (altezza m 1,05; larghezza m 0,75) e architravato, che immette nel retrostante andito (larghezza m 1/0,90; altezza m 1,60) ora a cielo aperto e interrotto dopo m 3.

Il bastione racchiudeva, con buona probabilità, due torri, una ad E a l'altra a SO: quella SO presenta un ingresso quadrangolare (altezza m 1,10; larghezza m 1,30) architravato e sopraelevato di m 0,65; esso introduce in un corridoio (larghezza m 0,85; altezza m 2,00) che si sviluppa a gomito per una lunghezza di circa 6 metri fino ad arrivare quasi all'altezza del mastio.

A breve distanza dal nuraghe si estende l'abitato, mentre nelle vicinanze è stata segnalata una fonte nuragica.

Storia degli scavi:
La tomba I, nota fin dall'Ottocento per la presenza dei betili, fu scavata nel 1973 da Renato Loria.

Foto: Foto Flickr | Wiseguy
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