IN Breve

In edicola Tex n. 634 “I professionisti”. L’arroganza del potere e la Nemesi (mancata) dei pards

  • Scritto da Effe_Pi

“I professionisti” è l’albo di Tex,  edizione Bonelli, uscito il 30 gennaio in edicola, con sceneggiatura di Mauro Boselli, copertina di Claudio Villa e disegni di Gianluca Acciarino.

Di Romano Pesavento

 L’arroganza del potere e la Nemesi (mancata) dei pards. I pards devono misurarsi con uno squadrone di spietati killer, ingaggiati per neutralizzarli. Tiratori scelti, e addirittura un indiano, Puma, che potrebbe costituire un alter ego malvagio di Tiger Jack, arrivano per vendicarsi anche della giornalista Billie, il cui zio aveva osato denunciare le nefandezze di Jared Damon dalle colonne del suo giornale. Inseguimenti, agguati, sparatorie e duelli arricchiscono di azione allo stato puro una vicenda che, per quanto “antica”, è profondamente attuale: un padre ama probabilmente in modo sbagliato suo figlio, diventando indulgente fino al parossismo nei confronti delle sue prepotenze e incapace di riconoscerne la bassezza e l’inclinazione al crimine. Il potere si serve della violenza di sgherri per coprire i suoi malaffari, ma anche ricorre alla “finta” giustizia, quella di sceriffi collusi.

Tex, provvidenziale come sempre, affronterà con piglio sicuro le colt non solo degli avventurieri senza scrupoli sulle sue tracce, ma anche i ricatti di chi pensa che denaro e favori possano comprare gli uomini. 

La storia, molto avvincente, riesce a rinnovare alcuni topoi tipici del Western: ogni villaine ha sempre tratti distintivi che lo distinguono dagli altri e le reazioni dei vari personaggi risultano credibilmente ”diverse”, pur nel solco delle dinamiche caratteristiche della frontiera.

I disegni di Acciarino, efficaci nelle scene di massima tensione, soprattutto durante l’agguato notturno al Tombstone Epitaph, rendono piuttosto bene anche la mimica facciale e i primi piani.

La copertina, bella e icastica, con il nostro ranger in primo piano e in penombra, risoluto, con un winchester tra le mani, lascia presagire che “i professionisti”, evidentemente, devono ulteriormente “studiare”, prima di affrontare i nostri ranger.