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AIAS: NUOVO PRESIDIO DEI LAVORATORI SARDI

  • Scritto da Effe_Pi

Lavoratore AiasPresidio al Poetto dei lavoratori USB Aias contro i licenziamenti.

Si fa sentire la protesta dei lavoratori sardi dell’Aias Cagliari (Associazione Italiana per l’Assistenza agli Spastici) contro la possibilità che 133 lavoratori delle 49 sedi isolane dell’associazione vengano a breve licenziati. Ieri pomeriggio, a Cagliari in Viale Poetto, si è avuta l’ennesima azione di lotta organizzata da USB (Unione Sindacale di Base) per scongiurare i tagli al personale e cercare di convincere la famiglia Randazzo (cui fa capo l’Aias) a tornare sui propri passi.

Inutile, secondo il sindacato, è stata finora la richiesta “di interlocuzione” portata avanti dalla Regione Sardegna, anche aprendo due tavoli  interassessoriali Sanità-Lavoro, uno sui licenziamenti e l’altro sugli stipendi arretrati (altro problema di molti lavoratori Aias). In ballo, ricorda USB, c’è il futuro di 133 lavoratori in possesso di un “patrimonio di professionalità che rischia di essere disperso, in territori dove è difficile trovare lavoro e assistenza”, facendo “arretrare di molti passi l’assistenza ai più bisognosi”. In Sardegna, infatti, l’Aias assiste circa 3mila 500 persone, si occupa di problemi legati agli esiti della paralisi cerebrale infantile, e offre assistenza medico-psico-sociale ad anziani (circa 1.300) e sofferenti mentali autosufficienti e non.

Insomma, un settore “primario per la collettività” che viene oggi gestito in modo “utilitaristico” e non guardando al ruolo complessivo che deve svolgere un servizio sociale. Il sindacato di base propone quindi “di riprendere in mano questi servizi, reinternalizzarli in ambito ospedaliero e nelle Asl”, fino a “spezzare questo monopolio, per non continuare ad essere sotto schiaffo da parte dell’Aias”.

Dal canto suo, l’azienda ha ribadito di recente che la vicenda si sarebbe risolta, se non fosse per i 40 milioni di euro di crediti non riscossi nei confronti della Regione e delle Asl. Aias ribadisce di essere in attesa del “pagamento delle prestazioni per gli anni dal 1988 al 2013, stabilito anche dai pronunciamenti del Tar Sardegna e del Consiglio di Stato”.