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La guerra degli alberi abbattuti ad Aritzo

  • Scritto da Effe_Pi

Il deputato Pili accusa, mesi scorsi distrutti centinaia di ettari di bosco in Barbagia ma la regione ribatte: erano privati e non autoctoni.

L’ultima guerra della politica sarda va in scena sull’abbattimento di circa 200 ettari di alberi ad Aritzo. A lanciare il nuovo “caso” è stato il deputato ed ex presidente della Regione, Mauro Pili, che negli ultimi tempi si è ritagliato un inedito ruolo di paladino ambientalista e ha parlato di foreste rase al suolo “da una società svizzera nei mesi scorsi e ridotte a deserto in uno degli habitat naturali più affascinanti della Sardegna". Il parlamentare di Unidos ha aggiunto che "lo sfregio ambientale all'ingresso di Aritzo è devastante ed è avvenuto nel silenzio più assoluto: si vedono migliaia di monconi di alberi rasi al suolo”. Quello che resta sarebbe un “paesaggio spettrale” che si contrappone a “quell'immagine di Aritzo e della Barbagia che da sempre sono state il polmone verde della Sardegna".

Non si è fatta attendere la risposta della Regione Sarda, che in una nota ha precisato di non avere " possesso di nessuno dei terreni di Aritzo nei quali, in passato, sono stati concessi dai proprietari privati diritti di esbosco”. I terreni, 200 ettari, appartengono “a privati che in passato crearono impianti di arboricoltura produttiva”, che la legge regionale e nazionale “non ascriveva e non ascrive al bosco, né tutela in qualità di bosco".
Le essenze prescelte, che dovevano servire per la produzione di carta negli impianti di Arbatax, risultarono costituite “da specie alloctone (pino nero) e, in minore misura, da pino marittimo, indigeno in Gallura ma non in Barbagia”. Dunque il “preteso sfregio ambientale ha la sua genesi all'epoca di tali impianti, certamente non funzionali alla tutela dell'ambiente barbaricino ma orientati alla produzione economica”.

Recita in proposito il piano paesaggistico regionale: 'Negli anni Settanta gli incentivi per la forestazione a conifere hanno prodotto importanti effetti negativi sulla vegetazione autoctona e sul paesaggio, senza i benefici economici auspicati'".
La Regione sottolinea anche si essere "impegnata nei programmi di tutela dell'immenso patrimonio boschivo della Sardegna che, con quasi un milione e 300mila ettari, è la regione più boscata d’Italia". E anche Pili lancia da Aritzo la campagna #riforestiamolaSardegna per la tutela e la ricostituzione del patrimonio boschivo sardo su circa 200mila ettari.

Foto | Marika Bortolami su Flickr