IN Breve

500 emendamenti contro la legge sullo staff da 6 milioni

  • Scritto da Effe_Pi

Protesta dei progressisti in regione contro le norma voluta dal presidente Solinas, che gonfia notevolmente lo staff a disposizione dell’ente.

In aula oggi in regione Sardegna la legge 107, conosciuta come legge dello staff del presidente, che introduce oltre 60 figure dirigenziali e non tra uffici della presidenza e degli assessorati regionali, con costi molto alti per le casse regionali, calcolati in circa 6 milioni di euro all'anno. Fra le nuove figure ci sono un segretario generale, tre dipartimenti e un comitato di legislazione per l'elaborazione dei testi di legge. Dopo le infuocate polemiche seguite all'approvazione della legge in commissione Riforme, il presidente della regione Christian Solinas era intervenuto per garantire che sarebbero stati rispettati i tetti retributivi previsti dalla legislazione vigente, annunciando così una limatura degli stipendi a cominciare da quello del segretario generale che sarà portato da 285mila a 240mila euro all'anno.

Una spesa che, secondo l'opposizione di centrosinistra, è un vero e proprio oltraggio ai sardi che dopo un anno di pandemia non hanno neanche i soldi per vivere dignitosamente. Nell'aula di via Roma ci sono già state le relazioni di maggioranza e opposizione, domani inizia il dibattito. I Progressisti sardi hanno depositato oltre 500 emendamenti al disegno di legge 107: "Un poltronificio inutile, che non porterà nessun beneficio per l'isola. La creazione di nuovi staff a disposizione del presidente e degli assessori serve solo per mettere una pezza ai malumori della maggioranza di centrodestra che da mesi bloccano i lavori del consiglio e delle commissioni", dicono i consiglieri regionali del gruppo di opposizione.

LEGGI ANCHE | Alla regione sarda tornano le spese pazze per le assunzioni 

"Pensano ai fatti loro – aggiungono i Progresssisti - mentre imprese, famiglie e lavoratori attraversano un periodo difficilissimo. La legge 107 porterà allo spreco di milioni di risorse pubbliche che dovrebbero andare invece a sostegno delle categorie più colpite dagli effetti della pandemia. Una vergogna - concludono i consiglieri regionali - a cui ci opporremo con tutte le possibilità che abbiamo".