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Siccità: emergenza dalla Sardegna a Roma

  • Scritto da Alba D'Alberto

Il caso del razionamento dell’acqua per i romani, disposta dalla regione Lazio e dall’ACEA è su tutte le prime pagine dei giornali. La mancanza d’acqua sta interessando molti territori, la Sardegna in primis. Per la nostra regione richiesto lo stato di calamità naturale.

La siccità, a Roma come in Sardegna e in altre 10 regioni del Belpaese, sta diventando un problema davvero enorme. Non soltanto perché ai cittadini sarà razionata l’acqua ma anche perché a farne le spese saranno milioni di turisti che durante l’estate si riversano nella Capitale ma anche sulle spiagge sarde. La Coldiretti fa presente che la mancanza d’acqua ha seccato il 70 per cento dei campi coltivati e può portare a circa 2 miliardi di danni per gli allevamenti. Problemi su problemi già evidenziati un mese fa. E allora?

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Secondo alcune analisi, molta dell’acqua che scorre negli acquedotti italiani, si perde per strada senza arrivare a destinazione. Soltanto a Roma sono sprecati 44 litri su 100. Il problema però non riguarda soltanto il Lazio e non è certo una novità. La Sardegna, per esempio, è la prima Regione ad aver sottoposto all’attenzione del Ministro Martin lo stato di calamità eccezionale del periodo. Il governo, rispetto alla siccità ha deciso d’intervenire in tre modi: per tamponare l’emergenza ha disposto un Fondo nazionale di solidarietà e ha aumentato gli anticipi dei fondi europei della PAC (Politica agricola comune) per gli imprenditori italiani; in più sono stati finanziati 707milioni di euro per favorire l'efficientamento delle risorse idriche del Paese.

Tutto estremamente interessante dal punto di vista governativo e procedurale, tuttavia da ieri ci sono città come Alghero in cui è stata registrata una diminuzione dell'acqua potabile prodotta e di conseguenza la riduzione dei livelli nei serbatoi. Il che vuol dire che il razionamento sarà anticipato e la chiusura dei rubinetti disposta alle 20.30 anziché alle 23. In più, come riporta anche l’ANSA, nel Sulcis-Iglesiente, si contano 4 mila aziende agricole rimaste senz'acqua con perdite di 120 milioni di euro. 

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