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Coldiretti: a rischio la produzione di riso sardo

  • Scritto da Effe_Pi

Piante risoLa concorrenza "sleale" del prodotto asiatico mette a repentaglio il riso nostrano: domani in piazza agricoltori e mondine.

A rischio la produzione di riso sardo e in generale italiano: è la denuncia della Coldiretti, che la vede messa a rischio dal boom di riso a dazio zero proveniente dai paesi asiatici, in particolare Cambogia e Myanmar. Prodotti che peraltro sarebbero a rischio anche per quanto riguarda la presenza di pesticidi, visto che “ le tecniche colturali, il sistema produttivo complessivo ed i controlli non sono adeguati e rispondenti alle norme utilizzate in ambito Ue, esponendo il consumatore europeo ai rischi legati alla mancanza di un corretto controllo sanitario”.

Per questo domani, anche in Sardegna, scenderanno in piazza mondine e per protestare contro il record di importazioni, che nel primo trimestre 2014 ha visto un aumento del 360% del riso arrivato dalla sola Cambogia, grazie alle agevolazioni a dazio zero. Il riso italiano "rischia di scomparire a causa delle  speculazioni su quello asiatico" ed il sistema di allerta rapido Europeo (Rasff) ha inviato nel primo semestre del 2014 quasi una notifica a settimana per  riso e prodotti derivati di provenienza asiatica per la presenza di  pesticidi non autorizzati e assenza di certificazioni sanitarie.

Nell’isola la produzione di riso riguarda soprattutto il Campidano oristanese, dove la coltivazione del riso risale al 1927, quando fu attuata in via sperimentale nei terreni di bonifica del Sassu (Arborea). Nei decenni successivi la coltivazione si estese fino a raggiungere circa 1000 ettari, interessando buona parte dei terreni prima occupati dalle acque dello Stagno Sassu: ultimate le opere di bonifica, la coltivazione si è diffusa nelle aree circostanti dei comuni di Oristano, Palmas Arborea, Cabras, Simaxis e altri, con una superficie interessata che attualmente è intorno ai 3mila 500 ettari.