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Al Teatro Lirico di Cagliari previsti 5 giorni di sciopero

  • Scritto da Effe_Pi

La vertenza tra i sindacati e il soprintendente del presidio culturale arriva in comune, problemi per i precari.

Con un'interrogazione dei consiglieri e consigliere della minoranza di centrosinistra, prima firmataria la dem Camilla Soru, arriva nel consiglio comunale di Cagliari la vertenza che oppone Rsu e soprintendente del Teatro lirico, sfociata due giorni fa nella prima di cinque giornate di sciopero. Il documento, rivolto al sindaco Paolo Truzzu, che è presidente della Fondazione cui il Teatro fa capo, raccoglie, fra le altre, le preoccupazioni dei lavoratori precari.

"Il Teatro lirico di Cagliari impiega 224 lavoratori a tempo indeterminato e circa 80 con contratti a termine", evidenzia Soru, ricordando che alcuni dei precari sono impiegati dal Teatro da oltre 20 anni. "Era stata pianificata una stagione estiva decentrata con l'obiettivo di portare opere liriche in diverse località della Sardegna e coinvolgere i comuni ospitanti. Tuttavia, il consiglio d'indirizzo ha deciso unilaterlamente di annullarla, lasciando senza lavoro i precari che si erano preparati per l'attivita'". Il Comune detiene il 40% delle quote della Fondazione e il sindaco ne presiede il consiglio d'indirizzo.

Come ricordano i firmatari dell'interrogazione, lo scorso 14 febbraio il ministero della Cultura ha approvato la nuova pianta organica del Teatro, che per adeguarsi dovrebbe bandire nuovi concorsi. Entro il 31 dicembre le norme gli consentirebbero di avviare selezioni riservate al personale precario con una determinata anzianità di servizio, entro i limiti della nuova pianta organica e fino al 50% dei posti disponibili, ma finora non è stato pubblicato alcun avviso. "Le altre Fondazioni liriche hanno già terminato le stabilizzazioni dei precari storici", sottolineano i consiglieri comunali di centrosinistra, "con bandi a loro riservati". Al sindaco si chiede di riferire perché sia stata annullata la stagione estiva decentrata, nonostante i comuni interessati fossero pronti ad accoglierla, perché non siano stati ancora avviate le selezioni per posti vacanti e se c'è l'intenzione di bandire il concorso interno entro il 31 dicembre.