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L'efficacia dei vaccini e i dati della settimana sul coronavirus in Sardegna

  • Scritto da Effe_E


Anche questa settimana l'aumento dei contagi è piuttosto corposo, e abbiamo sforato il parametro delle terapie intensive stabilito per restare in zona bianca.

Cambiamo ancora una volta la rilevazione e la conseguente esposizione dei dati sul coronavirus in Sardegna, mantenendo l'attenzione soprattutto sulle ospedalizzazioni, e cercando di monitorare l'efficacia dei vaccini sulla popolazione italiana al di sopra dei 12 anni.

Ricoverati con sintomi e in terapia intensiva settimanalmente in Sardegna

Questi due dati sono ritenuti fondamentali per valutare l'applicazione delle zone di restrizione e sono da tenere sotto controllo assieme all'incidenza dei contagi ogni 100 mila abitanti. Queste le soglie definite dal D.L. 105 del 23 Luglio:

I posti letto disponibili sono quelli ufficiali dichiarati dalla Regione Sardegna all'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali.

Per definire il tasso di occupazione dei posti letto conteggiamo il numero medio dei ricoverati nelle strutture durante tutta la settimana, in modo da avere un quadro della situazione più chiaro sull'andamento e la saturazione dei posti letto. Va inoltre considerato che i dati sui ricoveri rimangono quelli più oggettivi e affidabili, e meno suscettibili di essere influenzati dagli altri dati.

I tassi di occupazione ospedaliera sono decisamente aumentati, portando la situazione in terapia intensiva a sforare la soglia del 10% stabilita per passare in zona gialla. L'indice di incidenza ogni 100 mila abitanti relativo ai contagi questa settimana ha raggiunto i 482, quindi ora ci mantiene in zona bianca il solo parametro dell'occupazione dei posti letto dei ricoverati con sintomi, che è fissato al 15% e che la settimana scorsa si è attestato al 10,95%. Dovessimo superare anche questo parametro finiremo in zona gialla.

Nuovi casi di coronavirus registrati questa settimana in Sardegna e casi ogni centomila abitanti

Il dato dei nuovi contagi rilevati è uno dei parametri più chiari per avere un quadro immediato dell'andamento della pandemia, ed è fondamentale per la valutazione del rischio e l'assegnazione dei diversi colori alle regioni. Un altro dato fondamentale da tenere sotto controllo è l'incidenza dei casi ogni centomila abitanti, assieme all'occupazione dei posti letto dei ricoverati con sintomi edelle terapie intensive. 

Questi dati determinano l'assegnazione dei parametri attraverso i quali verranno assegnate le zone di restrizione nelle rispettive regioni, che abbiamo provato a riassumere in questa immagine, e che spieghiamo meglio qui a fondo pagina.

Le ultime tre settimane presentano un aumento esponenziale dei contagi, dovuto sicuramente alla concomitanza dell'arrivo della variante Omicron in coincidenza con le festività natalizie e di fine anno. L'incidenza dei contagi ogni 100 mila abitanti ha raggiunto i 482.

Incidenza contagi, decessi e ospedalizzazioni in Italia ed efficacia vaccini

Altro tema piuttosto dibattuto in questi mesi è sicuramente l'efficacia dei vaccini contro il coronavirus, il contagio, i decessi e le ospedalizzazioni.

Attraverso i dati forniti dall'Isituto Superiore di Sanità siamo in grado di capire quanto siano efficaci per contrastare il Covid e le sue conseguenze.

Analizzando però i dati in maniera assoluta, quindi considerando il totale della popolazione e il totale dei decessi, degli ospedalizzati e dei contagiati i numeri che vengono fuori potrebbero trarre in inganno.

Facciamo un esempio molto banale cercando di semplificare molto: ipotizziamo di avere un paese con una popolazione di sole 100 persone:

Sul totale della popolazione risultano 10 persone contagiate, 6 di esse sono vaccinate, mentre le altre 4 risultano non vaccinate.

Da un rapido calcolo percentuale quindi potremmo affermare con estrema certezza che il virus colpisce per il 60% i vaccinati e per il 40% i non vaccinati, e quindi, sulla base di questo dato assoluto, potremmo anche affermare che ci si contagia più tra vaccinati che tra non vaccinati, e mettere quindi in dubbio l'efficacia del vaccino.

Se però prendiamo in considerazione il dato che indica quanti, sul totale della popolazione, risultano vaccinati e quanti no, e anche in questo caso, semplificando, ipotizziamo di avere un 80% di persone vaccinate e il restante 20% non vaccinato, vediamo che il dato che viene fuori assume tutta un'altra proporzione!

Siamo evidentemente davanti al cosidetto "Paradosso di Simpson", un paradosso statistico che recita più o meno che "stessi dati possono portare a conclusioni diverse".

Per ovviare a questo paradosso abbiamo calcolato i dati trasmessi dall'Isituto Superiore di Sanità prendendo in considerazione l'incidenza dei decessi, ricoveri e contagi ogni 100 mila abitanti vaccinati e non vaccinati, in modo da avere un risultato omogeneo, proporzionale e confrontabile.

L'ultimo bollettino di sorveglianza emesso dall'ISS il 5 gennaio relativo alla situazione delle persone vaccinate in Italia riporta i seguenti dati:

Il dato della copertura vaccinale fa riferimento al 18 dicembre, e indica la popolazione italiana maggiore di 12 anni.

Sulla base dei dati dei decessi e delle ospedalizzazioni presenti sempre nel bollettino dell'ISS abbiamo elaborato il grafico sottostante, tenendo conto dell'incidenza ogni 100 mila persone, come spiegato alcune righe sopra. Il dato dei decessi, dei ricoveri e dei contagi fa riferimento agli ultimi 30 giorni.

L'arrivo della variante Omicron ha messo in discussione l'efficacia dei vaccini, soprattutto sul fronte dei contagi, e ha portato a dichiarare chi ancora è contrario alla campagna vaccinale messa in campo dal governo che per convincere gli indecisi sia in atto una campagna di informazione che metta assieme nel computo dei non vaccinati anche chi è vaccinato da più di 4 mesi o chi ha ricevuto una sola dose. A tal proposito precisiamo che:

NEI GRAFICI SOTTOSTANTI NEL COMPUTO DEI VACCINATI ABBIAMO INCLUSO ANCHE I VACCINATI CON UNA SOLA DOSE.
NEL COMPUTO DEI NON VACCINATI SONO INCLUSI SOLO ED ESCLUSIVAMENTE COLORO CHE NON HANNO ANCORA RICEVUTO NESSUNA DOSE DI VACCINO.

Si può notare come i decessi incidono 5 volte in più sui non vaccinati, e addirittura quasi 13 volte in più sui ricoverati in terapia intensiva.

Diversa l'incidenza sui contagi. La variante Omicron ha evidentemente dimezzato l'efficacia del vaccino, fermo restando comunque che un non vaccinato rischia di contagiarsi 2 volte in più rispetto a un vaccinato.

Decessi registrati in Sardegna a causa del Covid questa settimana

Il numero dei decessi a causa del Covid in Sardegna anche questa settimana e per la quarta settimana consecutiva, segna un aumento, portandosi a 13.

Casi registrati in Sardegna questa settimana suddivisi per provincia

Questa settimana deciso aumento dei contagi nelle province di Oristano e Nuoro, più contenuti a Cagliari e Sud Sardegna, mentre anche Sassari segna un netto +54%.

Quali sono i parametri che il governo usa per definire le zone gialle, arancioni e rosse?

Il D.L. del 23 luglio 2021, n. 105 relativo alle Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l'esercizio in sicurezza di attivita' sociali ed economiche, ridefinisce i parametri attraverso i quali verranno assegnate le zone di restrizione nelle rispettive regioni, e più precisamente, cercando di riassumere nei limiti del possibile:

- "ZONA BIANCA": le regioni nei cui territori alternativamente:
1) l'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive;
2) l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti e si verifica una delle due seguenti condizioni:
2.1) il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 15 per cento;
2.2) il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 10 per cento.
- "ZONA GIALLA": le regioni nei cui territori alternativamente:
1) l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti;
2) l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti e si verifica una delle due seguenti condizioni:
2.1) il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 30 per cento;
2.2) il tasso di occupazione dei posti  letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 20 per cento;
- "ZONA ARANCIONE": le regioni nei cui territori l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti, fatte salve le indicazioni dei parametri relativi alle occupazioni dei posti letto;
- "ZONA ROSSA": le regioni nei cui territori l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti e si verificano entrambe le seguenti condizioni:
1) il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 è superiore al 40 per cento;
2) il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 è superiore al 30 per cento.


Abbiamo modificato il metodo con il quale analizziamo e presentiamo i dati forniti ogni giorno dalla Protezione Civile e dal Ministero della Salute, e semplificato l'esposizione dei risultati, per cercare di avere una visione più chiara e immediata della situazione.

Cerchiamo quindi di valutare solo i dati tendenzialmente più oggettivi, che sono quindi il numero di nuovi contagi rilevati ogni settimana, i casi ogni centomila abitanti, il numero dei decessi, e i ricoveri in terapia intensiva e non, e le relative percentuali di occupazione ospedaliera.

I dati citati quindi, oltre a fornire un quadro dell'andamento dell'epidemia, concorrono alla definizione dei parametri di rischio delle varie regioni e all'assegnazione dei colori relativi alle restrizioni.

Abbiamo inoltre modificato anche la settimana di osservazione, che ora va dal lunedì alla domenica e non più dal venerdì al giovedì, anche per allinearci con le rilevazioni effettuate dalla Cabina di Regia del Ministero, che decide l'assegnazione delle zone di rischio e relativi colori alle regioni.

Fonte dati: Protezione Civile | Ministero della Salute