IN Breve

La Prima guerra del Football e altre guerre tra poveri

  • Scritto da Manuel Muscas

Uno sguardo lucido ma appassionato nel meraviglioso racconto di Kapuscinski,  un’analisi romantica  e dettagliata della situazione politica del Terzo mondo.

Di Manuel Muscas

Gli anni '60 nell’immaginario collettivo hanno rappresentato un decennio di cambiamento radicale in tutto il pianeta, la società parve svegliarsi da un torpore in cui il colonialismo prima e i due conflitti mondiali poi l’avevano costretta. L’Europa nel 1968 è “illuminata” da idee e movimenti che coinvolgeranno in maniera dirompente tutti i rami sociali; trasformata ne sarà la cultura, la politica ma anche la vita comune.

Il libro del giornalista polacco prende in esame ciò che forse è meno conosciuto di questo processo rivoluzionario che ha interessato paesi ben lontani dalla nostra limitata visione eurocentrica; inviato “sui generis”  di una rivista legata al partito comunista polacco, Ryszard Kapuściński racconta i contrasti interni post-indipendenza in paesi come Ghana, Nigeria e Congo, trasmettendo al lettore una tensione emotiva e una vorace curiosità che solo un grande scrittore riesce a raccontare. Sono descritte situazioni più complesse come quelle dell’Algeria e del Sud Africa, dove la costruzione di una nuova nazione è ostacolata da contrasti etnici, religiosi e razziali ereditati da decenni di feroce colonialismo europeo. Oltre all'Africa, lo sguardo è rivolto al Sud America, in particolare al conflitto tra Honduras e El Salvador e della situazione boliviana riesce a rapire il lettore e inebriarlo di quella passione ma anche di quel profondo senso d’ingiustizia che da sempre ha rivestito l’America Latina.
L’autore riesce infine, con una scrittura semplice ma carica d’immagini, a trasmettere sensazioni ma anche speranze personali in un racconto avvincente e critico di due continenti in pieno mutamento.