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I pescatori in soccorso del mare sardo contro i rifiuti

Un progetto avviato in 7 aree portuali dell’isola coinvolgerà i professionisti del settore nel recupero della plastica e altre materiali che inquinano il nostro mare.

I pescatori sardi potranno contribuire alla raccolta della plastica e dei tanti e vari rifiuti che inquinano il mare. Lo prevede la fase di sperimentazione del progetto 'Flags (Fishing litter and abandoned gears in Sardinia)'. Sette porti della Sardegna saranno attrezzati con isole ecologiche: La Caletta di Siniscola, Porto peschereccio di Cagliari, porticciolo turistico di Villasimius, porto di Calasetta, porto turistico della Marina di Torregrande, il porto di Golfo Aranci e quello di Porto Torres. 

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L'obiettivo è migliorare le condizioni ambientali delle acque territoriali sarde, avviando un processo che, oltre alla raccolta, prevede anche il conferimento e trattamento dei rifiuti ritrovati in mare. Il progetto, presentato a Cagliari, è nato grazie al partenariato tra università del capoluogo, dipartimento di Scienze della vita e dell'Ambiente (che ne è capofila) e i Flag Sardegna Orientale, del Nord Sardegna, della Sardegna Sud Occidentale e Sardegna Centro Occidentale.  

"L'iniziativa", ha spiegato Alessandro Cau, responsabile scientifico di 'Flags', "è nata dalla consapevolezza che gli operatori del settore devono e possono avere un ruolo attivo nella risoluzione del problema dei rifiuti in mare. Per questo è stata presentata una richiesta di finanziamento tramite il Fondo europeo Feamp, che ha messo a disposizione oltre 500 mila euro. È un progetto che abbraccia tutte le componenti che devono agire in maniera coordinata per risolvere un problema molto importante. L'attività è stata pensata in modo tale che non venga ‘viziata’ l'attività di pesca. Si spera di avviare un processo virtuoso, che renderà i pescatori indipendenti nello svolgimento di quest'attività". "Si creeranno delle isole ecologiche", ha aggiunto Cau, "che potranno restare anche al termine del progetto, per incentivare una serie di buone prassi che speriamo di lasciare. L'obiettivo è ripulire il mare da plastica e rifiuti vari e, in questo modo, lo si può fare in maniera attiva".

Foto | Colori profondi del mediterraneo - Simonepietro Canese (ISPRA)