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Psicologo del lavoro: una figura sempre più ricercata

Tutti i dettagli, gli sbocchi e le possibilità per una figura oggi molto richiesta delle aziende: lo psicologo del lavoro che si occupa di ottimizzare il lavoro dei dipendenti in azienda.

Oggi il conseguimento di un titolo di studio come la laurea deve essere sempre finalizzato alla futura ricerca del lavoro: dati i cambiamenti economici, infatti, alcune professioni hanno raggiunto un grande livello di crisi. Al contrario, figure come lo psicologo del lavoro stanno in questo momento riscuotendo un successo sempre maggiore, per via dell’attenzione delle aziende nei confronti dell’ottimizzazione del lavoro dei propri dipendenti. Ed ecco che lo psicologo del lavoro diventa una risorsa di grande importanza, in quanto in grado di occuparsi a tutto tondo del benessere psicologico e dell’efficienza dei dipendenti di una società. Vediamo dunque di analizzare cosa fa questa figura, e come diventare psicologi del lavoro.

Psicologo del lavoro: chi è e cosa fa?

Lo psicologo del lavoro, come già accennato poco sopra, è un professionista che si occupa dell’ottimizzazione del lavoro dei dipendenti di un’azienda. In altre parole, questa figura si occupa di studiare i talenti degli impiegati, di dirottarli verso i ruoli più indicati per le loro capacità, e persino di organizzare dei veri e propri corsi formativi per dare ai dipendenti tutti gli strumenti ideali per rendere al meglio. Infine, da sottolineare che gli psicologi del lavoro si occupano anche delle selezioni del personale, e della cura dell’insoddisfazione dei dipendenti, così da metterli nelle condizioni di lavorare felici e produttivi.

Come diventare psicologo del lavoro?

Per diventare psicologi del lavoro il primo passo è ovviamente il conseguimento di una laurea ad hoc. Da questo punto di vista, superata la triennale, bisogna iscrivervi al corso di laurea in psicologia magistrale. Per esempio, l’Università telematica Unicusano, permette di seguire un corso di laurea magistrale in psicologia anche a Cagliari. Superato lo scoglio del percorso formativo presso le università, dovrete poi sostenere obbligatoriamente il tirocinio di un anno, al termine del quale potrete sostenere l’esame per l’iscrizione all’albo degli psicologi professionisti. Fatto questo, potrete finalmente esercitare la professione dello psicologo del lavoro, come liberi professionisti e consulenti o trovando un impiego presso un’azienda.

Gli altri sbocchi della laurea in psicologia

Lo psicologo del lavoro non è l’unico sbocco occupazionale fornito dalla laurea in psicologia. Da questo punto di vista, infatti, esistono altre professioni davvero interessanti che potrete abbracciare dopo aver conseguito questo titolo di studio. Ad esempio, potreste specializzarvi in psicoterapia dello sport, per aiutare i giovani a seguire un percorso sportivo gestendo le proprie emozioni, per formare gli allenatori e persino per seguire gli atleti professionisti durante gli alti e bassi della loro carriera. Inoltre, anche la figura del criminal profiler è davvero interessante: il criminologo è infatti uno dei professionisti della psicologia attualmente più ricercati. Infine, la psicologia cognitiva: una disciplina che si occupa di studiare il cervello e di comprendere come la mente gestisce i ricordi e come essi possono influire sulle azioni che l’essere umano compie nella vita quotidiana.