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Ales, Cattedrale di San Pietro

Ales, Cattedrale San Pietro | Foto Albino Di Leto (© BY-NC-ND 3.0 IT)

Nella parte alta di Ales si apre il grande piazzale su cui regna la cattedrale intitolata a San Pietro.

 

Come arrivare:
Dalla SS 131 si imbocca, all'uscita per Ales, la 442. Percorsi circa 18 km. si giunge all'abitato. Nella parte alta del borgo si apre il grande piazzale su cui prospetta il complesso architettonico costituito dal Palazzo Vescovile, dal Seminario, dall'oratorio della Madonna del Rosario e dalla cattedrale intitolata a San Pietro.

Il contesto ambientale:
Ales
(m 194 s.l.m.) è il centro più importante della Marmilla, all'estremità di una piccola valle sulle pendici orientali del Monte Arci.

Descrizione:
Il duomo di Ales venne ricostruito nella parte alta dell'abitato dove sorgeva l'edificio eretto nel XV secolo per volere della marchesa di Quirra, donna violante Carroz e distrutto da un incendio allo scadere del XVI secolo.

I lavori di ricostruzione presero avvio nel 1686 per iniziativa del vescovo di Ales, monsignor Didaco Cugia, sotto la direzione del capomastro genovese Domenico Spotorno, lo stesso che nel 1674 portò a termine la ristrutturazione in forme barocche del duomo di Cagliari e che nel 1670 dette avvio ai rimaneggiamenti della parrocchiale di Villacidro dedicata a Santa Barbara.

La pianta è a unica navata affiancata da cappelle, due per lato, con transetto e cupola ottagonale all'incrocio dei bracci. La navata è scandita da paraste ioniche scanalate e sottarchi con lacunari. Fastoso è l'apparato decorativo e, in particolar modo, l'arredo marmoreo rinnovato intorno al 1725 dal genovese Pietro Pozzo e dalla sua cerchia. La decorazione pittorica con storie della vita dei due apostoli, culminante negli spicchi della cupola con le scene del martirio e della gloria, per quanto tarda e in pessimo stato di conservazione, contribuisce all'unitarietà dell'ambiente. La facciata, conclusa da un fastigio curvilineo, è rinserrata entro due torri campanarie aggettanti, sormontate da cupolini e raccordate mediante un portico balaustrato con ampio fornice centrale.

Storia degli studi:
La chiesa è oggetto di una sintetica scheda nel volume di Salvatore Naitza sull'architettura tardoseicentesca e purista (1992).

Bibliografia:
R. Salinas, "Lo sviluppo dell'architettura in Sardegna dal Gotico al Barocco", in Atti del XIII congresso di Storia dell'architettura. Sardegna, I, Roma, 1966.

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Foto: Albino Di Leto (© BY-NC-ND 3.0 IT)


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