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LAVORO NERO: SARDEGNA AI VERTICI

  • Scritto da Effe_Pi

Muratori al lavoroL'isola al quarto posto assoluto seconda una ricerca della Cgia di Mestre sull'incidenza sul Pil.

La Sardegna ai vertici nella poco invidiabile classifica del lavoro nero, secondo i dati della Cgia di Mestre, che ha compiuto un'elaborazione in base alla maggiore o minore incidenza del lavoro irregolare sul Prodotto interno lordo (Pil) della singole regioni italiane. L'isola si trova al quarto posto assoluto, con un'incidenza del 13,7% sul totale prodotto. Una cifra realistica, per chi conosca la realtà sarda fatta di lavori spesso saltuari, temporanei e quasi sempre in nero, soprattutto nei piccoli centri.

Peggio della Sardegna è riuscita a fare la Calabria, dove il lavoro nero pesa per il 18,6% del Pil, seguita dalla Basilicata con il 14,7% e il Molise con il 14,6%: incidenza molto minore invece nelle regioni del centro-nord, in particolare in Emilia - Romagna con il 4,3%, Trentino Alto - Adige con il 3,9% e Lombardia con il 3,4%. Quella del lavoro non regolare di massa è una pratica diffusa soprattutto nel mezzogiorno (e isole), dopo la Sardegna vengono infatti Sicilia, Puglia e Campania, e le regioni del sud spingono in alto la media nazionale, che anche quest'anno arriva a un preoccupante 6,5%. Un numero importante e allarmante, visto che abbina evasione fiscale e scarsa sicurezza dei lavoratori.