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Incendi: da Marrubiu class action contro Enel

  • Scritto da Effe_Pi

Cabina bruciaIl comune del Campidano contro la società elettrica,  responsabile di negligenze che avrebbero favorito il disastro della scorsa settimana.

Il disastroso incendio che la settimana scorsa ha colpito il territorio di Marrubiu sarebbe colpa dell’Enel. Ne è convinto il comune dell’oristanese, che ha già deciso di costituirsi parte civile non appena sarà formalizzata la denuncia per incendio colposo nei confronti della società elettrica, e sosterrà la class action dei cittadini per ottenere un adeguato risarcimento. L'amministrazione di Marrubiu prepara gli strumenti che potranno consentire “il giusto ristoro alla comunità e ai privati per i danni provocati dallo spaventoso incendio” che ha percorso quasi mille ettari di territorio distruggendo boschi, coltivazioni e aziende, costretto un centinaio di persone a lasciare le loro case e provocato la chiusura per diverse ore della statale 131 e della linea ferroviaria.

Secondo l'Enel, le responsabilità sono ancora tutte da accertare ma a Sant'Anna, la frazione colpita, non hanno dubbi: il rogo è partito da un palo cabina della società elettrica in località Is Bangius, la cui pericolosità era stata segnalata ripetutamente, senza risultato. Nel frattempo, il sindaco del paese Andrea Santucciu ha convocato per le 18 di lunedì 14 proprio a Sant'Anna una riunione straordinaria e aperta del Consiglio comunale per fare il punto della situazione. "La volontà dell'amministrazione - ha detto il primo cittadino - è quella di chiedere chiarezza e immediatezza negli interventi della Regione, anche nell'ottica delle imminenti richieste di risarcimento danni che da oggi potranno essere depositate all'Ufficio protocollo del Comune".

E il deputato di Sel Michele Piras ha chiesto in un’interrogazione al Presidente del consiglio e ai ministri dell’Ambiente e della Difesa chiarimenti sui roghi nel Medio Campidano, chiedendo “un tavolo con la Regione e gli enti locali per valutare la possibilità di deliberare lo stato di emergenza per i territori coinvolti che necessitano di aiuti economici immediati e valutare un sistema di prevenzione e presidi territoriali più efficiente nei territori più periferici”, oltre che “la possibilità di intervento da parte di mezzi aerei e a terra dell’aeronautica militare e dell’esercito in gravi eventi calamitosi come l’incendio del 4 luglio”. Piras chiede poi più mezzi per il pronto intervento, oltre alla sottrazione al Patto di Stabilità delle “somme finanziarie necessarie ai piani antincendio e alle politiche di prevenzione e pronto intervento che possano anche consentire l’assunzione di ulteriore personale specializzato, dando vita a politiche attive del lavoro, di protezione dell’ambiente, della salute e dell’incolumità delle persone”.