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Siccità: Sardegna verso lo stato d'emergenza

Entro questa settimana un tavolo tecnico convocato dalla Regione dedicerà se è necessaria la richiesta al governo: quasi a secco i bacini del Nord Sardegna con acqua al massimo per 90 giorni.

Si va verso lo stato d’emergenza per la siccità in Sardegna, già in passato un grosso problema dell'isola. Entro questa settimana, lo speciale tavolo istituito dalla Regione dovrà decidere se esistano i “presupposti tecnici” per chiedere al governo la dichiarazione dell’emergenza. Particolarmente difficile la situazione nei bacini del Nord dell’isola, che hanno acqua per un mese e mezzo al massimo: la struttura di monitoraggio ha già certificato che nei bacini di Sos Canales, Mannu di Pattada e Liscia non ci sono più condizioni di allerta ma di pericolo. Questo significa che l'acqua contenuta può bastare al massimo per 60 giorni in alcuni casi, per 90 in altri.

Le zone interessate dalla grave siccità, nelle quali con la dichiarazione dello stato di emergenza la Regione avrebbe poteri commissariali per poter realizzare rapidamente interventi urgenti derogando alle procedure ordinarie, sono la Gallura, il Goceano, la Barbagia di Bitti. "La Regione ritiene che già da ora si possano realizzare alcuni interventi ma che comunque si abbia bisogno dei poteri speciali per realizzare quelli strategici e risolutivi - spiega l'assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda". Sono quattro gli interventi principali di cui la Regione si farà carico: migliorare le prese d'acqua nei bacini; riattivare o attivare la connessione fra i bacini per creare ridondanza, ovvero avere la possibilità di attingere da altri bacini; intervenire sui potabilizzatori; ripristinare i pozzi esistenti abbandonati. Nei prossimi 20 giorni gli interventi saranno pianificati.

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