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Calcio e violenza: a Sanluri aggredito arbitro

Calcio dilettantiNell'intervello dell'incontro con il Tortolì, il direttore di gara è stato attaccato ed è finito al pronto soccorso con una prognosi di 20 giorni, ora i fischietti minacciano lo sciopero.

L’ombra della violenza cala nuovamente sul calcio dilettantistico sardo. E’ vero che nell’isola le partite dello “sport più bello del mondo” sono molto sentite, anche quelle giovanili, su campetti polverosi e di campagna come mostrato di recente anche dal film "L’arbitro", presentato a Venezia l'anno scorso, ma è purtroppo anche vero che in Sardegna (come altrove) sono sempre frequenti gli episodi di violenza durante questo tipo di eventi, in particolare rivolti proprio ai direttori di gara. L’ultimo esempio, lo scorso fine settimana, durante la partita di Eccellenza tra Sanluri e Tortolì, quando l’arbitro Luigi Cannas è stato aggredito nell’intervallo dai dirigenti del Sanluri, dopo aver concesso un calcio di rigore contestato agli ospiti.

In particolare, sarebbe stato proprio il presidente del Sanluri, Paolo Pilloni, secondo le prime ricostruzioni delle forze dell’ordine, il principale protagonista dell’aggressione, che ha impedito a Cannas di riprendere la partita nella ripresa. Inizialmente sembrava che il tutto (anche nel racconto dello stesso Pilloni) si fosse limitato a minacce e qualche spinta, che insomma la gravità dell’evento fosse soprattutto nel fatto simbolico, e che fosse stato lo choc ad impedire all’arbitro di proseguire l’incontro. Invece, una realtà molto diversa è quella raccontata ieri dal presidente dell’Associazione italiana arbitri, Marcello Nicchi, secondo cui “l'arbitro ha subito un colpo di porta in faccia, poi un pugno e quando è caduto a terra è stato preso anche a calci. Trasportato al pronto soccorso dai carabinieri gli è stato applicato un collare con una prognosi di 20 giorni per trauma cranico”. Per Nicchi “questi aggressori dovrebbero essere arrestati e noi li perseguiremo sia davanti alla giustizia sportiva che in quella ordinaria”, nella prossima partita del Sanluri l’Aia ha deciso di non mandare l'arbitro e la partita è stata rinviata.

Nicchi identifica l’evento nella città del Medio Campidano come simbolico, e minaccia lo sciopero, visto che “la misura è colma e tutto questo non si può accettare, anche perchè non stiamo parlando di moviola, rigori o di arbitri campioni del mondo, ma di ragazzi che vanno ad arbitrare anche per imparare”. Secondo l’ex fischietto di Serie A "il calcio sta prendendo una brutta piega. Parlo della violenza nei confronti del mondo arbitrale che avviene ogni domenica sui giovani arbitri, nei campi dilettantistici di periferia. Adesso è ora di dire basta perché ce lo chiedono i ragazzi, i genitori dei ragazzi, gli sportivi in generale".

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